“L’educazione deve fornire le mappe di un mondo complesso e in continuo cambiamento e la bussola che consente di orientarsi” – RAPPORTO DELORS ALL’UNESCO
Siamo nella cosiddetta società della conoscenza, dove la formazione diventa allargata e comprende metodologie differenti, luoghi e fasi della vita diverse.
La sfida che ne consegue, in questa società allargata, è una ristrutturazione del sistema formativo, un salto di qualità che unisca il sapere e il saper fare, la conoscenza dei banchi di scuola e la pratica lavorativa. Potremmo parlare di experiential learning, di comunicazione e formazione info-tech, di sistemi one-to-one e altre contaminazioni formative rivolte comunque all’inclusione. In una società che si identifica con la procrastinazione, la paura e il conflitto, dove il vuoto ha preso il sopravvento e creato un cittadino passivo, sembra impossibile combattere contro la globalizzazione e invocare una giustizia collettiva. Siamo nell’era della de-soggettivazione.
La società allargata, quindi, necessita di un nuovo incipit, fatto di accoglienza e partecipazione democratica; un vero e proprio percorso di intercultura.
Società Allargata e Interculturalità
L’interculturalità poggia su forme di apprendimento trans-cognitive, come sostiene la prof.ssa Minello, dove la i bambini e i giovani in prima persona si impegnano a costruire rappresentazioni identitarie positive e tolleranti che rispettano la diversità.
Se nessun atto di insegnamento è politicamente neutro (Freire 1985), ne consegue che gli insegnanti svolgono un ruolo fondamentale nel rafforzare e migliorare lo status sociale dei ragazzi non scolarizzati di nuova immigrazione.
Le ricerche di Pimentel, riportate in “La Società formativa allargata”, mostrano l’esistenza di approcci interculturali diversi da parte degli insenanti:
- i distaccati: sono gli insegnanti che si concentrano sulla maggioranza, accusando il sistema della dis-equità esistente nelle scuole;
- i teorici del deficit: sono gli insegnanti che si concentrano sulle mancanze, valorizzando queste piuttosto che i punti di forza dei bambini, di conseguenza si scarica il fallimento scolastico sugli studenti e la loro famiglia;
- gli eroi: sono gli insegnanti di qualità che lavorano con un approccio celebrativo, ma che possono far la differenza se hanno sviluppato un profondo senso critico. L’equità nel contesto scolastico si fonda sulla loro sensibilità.
Un argomento attuale che merita di essere approfondito nel libro edito nel 2018 dalla casa editrice Edicusano. Per acquistare “La Società formativa allargata” di Rita Minello, puoi visitare il sito web qui.
***Articolo a cura di Michela Crisci***