Quella vita salvata, che aveva le arterie occluse
Il più bel gol, al Salaria Sport Village, lo ha segnato una DONNA
E’ intervenuto nella puntata di giovedì di “Sport Academy” Fabio Eleuteri, da sempre innamorato del Calcio giovanile, di Roma e a livello regionale, ora responsabile dell’attività agonistica di uno degli impianti più famosi della Città Eterna: quello che un tempo si chiama Centro Sportivo BancoRoma, poi divenuto Salaria Sport Village. Una chiacchierata interessante, sulla strada della prevenzione e della tutela della salute, dopo il pronto soccorso portato in favore di una persona che ha manifestato serie difficoltà respiratorie, qualche giorno fa.
Abbiamo parlato più volte, con il padre di Giorgio Castelli, sull’attenzione che va applicata, in maniera ineludibile, senza “se” e senza “ma”, sui campi di Calcio. Anche nei campionati minori, con organizzazione e un pronto occhio da girare verso la questione sanitaria, alla prevenzione.
Non parlo di un impianto sconosciuto, sia perché il Banco Roma arrivò in C2, con il football, e sia dal punto di vista cestistico.
“Dopo il Banco Roma – esordisce Fabio Eleuteri – il Salaria Sport Village ha passato vicissitudini che l’hanno costretto a dividere le varie attività. Parliamo, però, di lunedì, quando stava per accadere qualcosa di davvero tragico. Grazie a Laura Cascella è stato scongiurato un serio pericolo di vita, anche in base alle notizie che ci sono giunte dall’Ospedale Sant’Andrea. Belle notizie ma restiamo, infatti, un popolo di sadici. Perché non prendiamo mai spunto da una notizia positiva, per costruirci sopra corsi di formazione e avere a disposizione, sempre, il defibrillatore. Fondamentali anche i primi soccorsi: il massaggio cardiaco e la respirazione bocca a bocca. Cose fondamentali per tenere una persona in vita, in attesa di un’ambulanza”.
Un giudizio netto, di un uomo che da una vita vive sui campi certi momenti di attenzione, senza la possibilità di distrarsi, vista le enormi responsabilità che hanno, dirigenti capaci, per amore dello Sport e pura passione, di dedicare a chi frequenta i teatri delle manifestazioni sportive. Qual è stato il problema, Fabio?
“La persona ha sofferto perché diverse arterie erano ostruite. Troppa sollecitazione motoria e quindi ha patito un blocco cardiaco. Nei circoli deve essere chiara, la situazione degli atleti dilettantistici. Magari chi non gioca sempre, ma ogni due mesi, con il collega d’ufficio: questo prendere alla leggera le cose spesso crea tragedie, perché semplicemente non ci sono controlli”.
C’è una norma che indichi la presenza di un defibrillatore in tutti i campi, anche su quelli non professionistici?
“Assolutamente sì: ci sono sia personale abilitato che gli strumenti idonei. Noi con la Fondazione Giorgio Castelli, già nei primi anni 2000, con il Palio di Roma, avevamo abilitato 40 circoli sportivi di defibrillatori, e organizzato un corso per 200 persone. Dieci anni prima ci eravamo messi già a riparo e lunedì è successo il miracolo”.
Quanti anni ha la persona coinvolta, senza entrare troppo nella privacy? “41 anni”.
Diciamo di smettere di fumare, ad esempio, oltre a tutte le altre tutele che possono e devono essere fatte, per salvaguardare la SALUTE. Ascoltiamo chi può aiutarci, ad esempio il Dottor Ferdinando Valgiusti, intervistato di recente , il quale ancora pratica le maratonine. Lo Sport non è solo spettacolo, ma anche tutela della Salute. Qualunque pratica sportiva pratichiate.
Eleuteri è portatore di una spessa riflessione: “A chi pensa che la morte non ci riguardi, in un centro sportivo, mettete a disposizione un defibrillatore e persone abilitate. Noi, anche con i corsi, già ci pensiamo”.