“Ho scelto di cominciare la lettera con l’articolo 3 della Costituzione facendo presa però su due parole: DI FATTO. Io non posso mettere in discussione la legittimità di quello che è stato il regolamento  di Lodi però volevo far notare come questo regolamento inserisca degli elementi di impedimento “di fatto” a molte persone e in particolare agli stranieri per accedere alle agevolazioni e di conseguenza si creano le condizioni per cui questi bambini non possono più accedere ai servizi mensa, asilo nido, scuola materna e scuolabus. Credo che il compito degli amministratori sia non soltanto quello di applicare le regole in maniera rigorosa ma anche cercare di essere più empatici e analizzare ciascuna situazione cercando di capire che in questo modo si limitano molte possibilità sia ai bambini stranieri sia a quelli italiani a cui viene impedito di crescere in un mondo multietnico e più colorato, che sarà poi quello con cui dovranno vivere da adulti.” Così il sindaco di Casalgrande (RE) Alberto Vaccari, dopo l’invio della sua lettera alla sindaca di Lodi Sara Casanova sulla questione mensa/scuolabus che interessa i figli degli immigrati del posto, dalla quale però non ha ricevuto risposta.

“Un sindaco deve capire in primis cosa accadrà poi in concreto, se andrà a ledere poi quei diritti che interessano ciascun cittadino, non deve applicare solo una legge: oltre quella c’è anche la sensibilità propria di capire se una cosa può ledere qualcuno o meno. Invito la sindaca Casanova a riflettere su quello che fa perché la nostra Costituzione pone dei paletti ben precisi, a venire a Casalgrande per vedere come ci muoviamo noi sul fronte accoglienza e i miei colleghi a stare molto attenti quando prendono queste decisioni e cercare di valutare attentamente anche ciò che dice la Costituzione. Noi abbiamo fatto un’operazione per tutti i cittadini, italiani e stranieri: abbiamo abbassato di 20 euro al mese tutte le rette del nido, si parte dai 38 euro al mese fino ai quasi 400 per le famiglie più abbienti; abbiamo una tradizione della pedagogia particolare da secoli e il nostro modello viene seguito da molti: abbiamo avuto un boom di iscrizioni quest’anno, anche perché abbiamo abolito la lista di attesa e abbiamo abbattuto del 10% il costo del trasporto scolastico. C’è ancora troppa paura del diverso e questa paura dipende soprattutto dal fatto che tante persone viaggiano poco purtroppo quindi hanno meno fortuna di conoscere persone e culture differenti. Qui a Casalgrande abbiamo un’apertura mentale molto ampia, vogliamo rendere anche più accessibile l’accesso all’Erasmus per i diciottenni perché è un’esperienza formativa molto importante e fondamentale per i giovani ragazzi.”