Risse: il caso dei tredicenni di Piacenza fa riflettere sui nuovi passatempi degli adolescenti. I giovani si incontrano in internet per darsi appuntamento in piazza, ogni sabato pomeriggio, e scazzottare in libertà. Perché succede? Quali spiegazioni possibili ad un passatempo così violento? Ne abbiamo parlato a Tutto in famiglia, su Radio Cusano Campus, con lo psicanalista Bruno Casinghini, che ha subito parlato dei problemi contro il potere che si attraverso durante la prima adolescenza.
Fase naturale per molti, ma incomprensibile per il modo in cui dissentono dalle idee di famiglia. “Sono manifestazioni contro il potere della famiglia, alimentate da frustrazioni causate dalla dilagante assenza di dialogo coi genitori – ha spiegato Casinghini – si approfitta di queste situazioni per scaricare frustrazioni personali.”
Effetto massa
Sono circostanze che incidono sui coetanei. Se si decide di allargare il giro e convincere anche altri ad aggregarsi il gruppo si allarga, facilmente. “Invitavano a menare anche me, alle superiori – ha fatto notare lo psicanalista – ma non ci sono mai andato perché avevo un buon rapporto con la famiglia. L’effetto massa può contagiare facilmente i più deboli.”
Lo scontro col Super-io
“E’ palese lo scontro interiore col Super – io – ha aggiunto Bruno Casinghini – non vado a contestare mamma e papà, ma quella situazione difficile mi permette di sublimare un problema che può risolversi col dialogo.”
Attirare le attenzioni su di sé
Se in casa non c’è dialogo, come attirare l’attenzione su di sé? “Preoccupando gli adulti, con le denunce, le risse – ha sottolineato l’esperto – le famiglie risarciscono i figli comprando loro cellulari costosi, che non sono la soluzione, sono solo sacrifici finanziari riparativi. coi ragazzi di oggi è tutto più difficile. Mi è capitato di parlare a questi ragazzi e li ho trovati dolcissimi: ho capito che non si sentono amati, capiti, si sentono trascurati e per questo inconsciamente cercano l’incidente.”