L’Italia si colloca tra i dieci Paesi più colpiti al mondo per le alluvioni. Cosa si può fare per limitare i danni e fare in modo che almeno in parte vengano preservati i nostri raccolti e come cambierà il cibo che portiamo sulle nostre tavole?! A queste domande ha risposto Rolando Manfredini, responsabile sicurezza alimentare Coldiretti.
“I cambiamenti climatici significano eventi estremi: in questi giorni abbiamo assistito alla bomba di acqua e grandine sulla Capitale e certamente influenzerà di gran lunga la nostra produzione. Le piante e i vegetali da coltivazione non si trovano più bene nel posto dove sono state previste le piantagioni e quindi le colture si devono spostare, bisogna trovare nuovi posti affinché non si comprometta l’agricoltura e ciò che poi andremo a mangiare. Questo fenomeno potrebbe portare alla lunga ad acquistare prodotti esteri e ciò comprometterebbe la nostra eccellenza italiana che è il cibo. La nostra rete, la Coldiretti, che conta un milione e mezzo di soci, prevede solidarietà economica alle aziende in difficoltà, le aiutiamo anche per il foraggio per gli animali che si trovano nei posti poco raggiungibili. I cibi della nostra tradizione corrono veri rischi quindi noi come Nazione corriamo i rischi di perdere la competizione a livello internazionale tant’è che gli agricoltori stanno reagendo: l’ulivo si è spostato a nord, il grano duro si è spostato nella Pianura Padana, ci si sposta in montagna per trovare il luogo ideale… Cambia la geografia produttiva del Paese, da parte degli agricoltori c’è una fortissima reazione, non è facile spostare le strutture da una parte all’altra dell’Italia. Bisognerebbe creare delle infrastrutture per creare dei bacini per tenere l’acqua piovana ed utilizzarla nei periodi di maggiore siccità: abbiamo fatto vari appelli come COLDIRETTI per la realizzazione di questi ma come risposta siamo un po’ indietro e questo la dice lunga sulla difficoltà della loro creazione ma il problema è che ci scordiamo velocemente degli eventi: lo scorso anno è stato un anno di intensa siccità ma quest’anno, visto che piove un po’ di più, tendiamo a dimenticarci dell’allerta siccità che abbiamo affrontato nel 2017.”