Si sono tenute questo fine settimana in Afghanistan le elezioni legislative. I risultati delle votazioni- avvenute in un clima di terrore- saranno resi noti soltanto il 20 novembre.

4 milioni di persone hanno votato venerdì alle elezioni legislative del paese

Questo voto rappresenta una traguardo simbolico per il popolo afghano dato il clima  di terrore creatosi dopo una serie di attacchi dei guerriglieri ribelli. Sono 4 milioni le persone che si sono recate a votare, pur essendo quasi 9 i milioni aventi diritto. Data l’affluenza numerosa si sono create lunghe file. Quest’ultime causate da inefficienze nell’organizzazione.

In particolare, in alcune aree i blackout hanno reso impossibile il voto elettronico. Secondo gli osservatori elettorali – 7mila in tutto il Paese – il 9 per cento dei seggi non disponevano dei dispositivi per i controlli biometrici, una misura introdotta per garantire la trasparenza ed evitare che le persone votino più di una volta. Le difficoltà burocratiche sono state affiancate dal clima politico instabile. Molti gli attacchi terroristici perpetrati dal gruppo religioso  armato dei talebani.  Quest’ultimi detengono ancora il controllo di 59 distretti su 407 e nelle passate settimane hanno causato la morte di quasi dieci candidati e commesso vari attentati.

Gli attentati hanno coinvolto tutte le fasce della società civile

Il capo della polizia, un agente dei servizi segreti e un giornalista sono morti questo venerdì in un attentato. Molti gli attentati che hanno destabilizzato il paese negli ultimi tempi.Il  portavoce del ministero dell’Interno, Najeeb Danish, ieri ha detto all’emittente ‘Al-Jazeera’ che tra sabato e domenica in totale 27 persone sono morte, di cui 18 nella capitale Kabul. In totale, oltre un centinaio i feriti. A causa dei timori per la sicurezza, dei 21mila seggi elettorali circa un quarto e’ rimasto chiuso. Le autorità secondo la stampa internazionale avranno tempo fino al 20 dicembre per i risultati definitivi.

                                                                                                                                                                           Fonte DIRE