Impressionismo: movimento costituito dai più grandi artisti della Francia di metà ‘800, quelli che hanno reso Parigi immortale e sovvertito le regole e il modo di produrre opere artistiche. Sono loro i protagonisti della mostra multimediale in corso a Palazzo degli Esami. Da Monet a Cezanne, gli impressionisti per la prima volta in Italia. Ne abbiamo parlato a Tutto in famiglia col curatore Giancarlo Bonomo, al quale abbiamo chiesto quali sono le novità di questa nuova corrente artistica. 

“Con questo nuovo movimento artistico si sposta il baricentro di ricerca. Negli anni ’30 dell’800 viene inventata la fotografia, questo fattore causa una grossa crisi negli artisti facendoli passare in second’ordine – ha spiegato Bonomo – la fotografia rappresentava una realtà ineguagliabile, con cui non era possibile competere e fu causa della rottura dello schema utilizzato fino ad allora. Tutto questo favorì la ricerca di strade alternative di rappresentazione che portarono l’arte europea a cambiare.”

Lo scenario europeo

Impressionisti: in quale scenario storico si collocarono? “Fu il periodo in cui venne creata l’Esposizione Universale – ha sottolineato Bonomo – la Torre Eiffel, la Belle Epoque, tutti questi fattori insieme: antropologici, culturali, determinano una svolta nel rappresentare l’arte e favorirono la nascita di un movimento di ‘scapestrati’ che nessuno volle considerare.”

Il salone dei rifiutati, ideato da Napoleone III

Che tipo di pittura è stata quella degli impressionisti? “Liquida, veloce – è stata definita così, la pittura di quegli anni, da Bonomo – non era possibile che un’artista potesse permettersi di rappresentare la luce in quella maniera per inventare un mondo immaginario. Si tratta di un tipo di pittura molto simile ad una concezione astratta della realtà. Napoleone III, uomo di grande sensibilità, creò per loro il salone dei rifiutati. Da quel momento tutto era destinato a cambiare, anche l’arte avrebbe imboccato una strada diversa.”

Impressionismo: da questo fertile e rivoluzionario periodo nulla fu più come prima.

 

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