Agricoltura: 1 azienda su 4 è guidata da donne. In Italia si contano 215 mila imprese in rosa, soprattutto a sud, siamo un Paese a naturale vocazione agricola, peccato per le dimenticanze dei politici! Ne abbiamo parlato a Tutto in famiglia, su Radio Cusano Campus, con Silvia Bosco, responsabile Donne Coldiretti che ha affermato: “Una volta il sistema agricolo era visto come il fanalino di coda del mondo del lavoro, oggi è un settore in crescita, è un’opportunità per le nostre imprese, con una importante quota giovani under 35.”
Le sfide delle giovani contadine
Non è tutto oro quello luccica, anche l’agricoltura è un settore sofferente: quali sono le problematiche quotidiane da affrontare e le sfide da vincere? “La sfida in atto è di coniugare l’attenzione al sociale, il contatto con la natura e la biodiversità. Non solo, col tempo vanno diffondendosi attività in passato sconosciute come la pet therapy”, ha osservato Silvia Bosco.
Le tecnologie
Senza dimenticare l’apporto delle nuove tecnologie. Il 25% delle aziende femminili guidate da under 35 puntano sull’uso quotidiano della rete, sia per organizzare il lavoro che per formarsi e migliorare. “Il marketing, la comunicazione, la parte social è profondamente femminile – ha aggiunto la responsabile Donne Coldiretti – c’è una rete che si è costruita nelle nostre aziende agrituristiche, attraverso le quali sono stati riscoperti buoni prodotti. Ci sono imprese al femminile che fanno grandi produzioni.”
Cosa fa la politica?
Nonostante l’Italia sia una Paese agricolo, i governi fanno poco per valorizzare il lavoro dei contadini. Niente è cambiato rispetto al passato: è poco chiaro il destino delle produzioni e la ricompensa economica destinata a chi lavora la terra è insufficiente. “La politica potrebbe fare di più, ad esempio rivedere un Ministero per le Politiche Femminili che possa guidare meglio il settore – si è congedata Bosco – ci sono imprese agricole, al femminile, che possono nascere anche dopo i 40 anni e vanno valorizzate.”