Migranti abbandonati al confine italiano dalla gendarmeria francese. Enrico Ioculano, sindaco di Ventimiglia, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta da Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti, su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano: “Rapporto con la Gendarmerie francese? Non è sempre facile, si comportano come i padroni di casa. Mi ha dato fastidio come molti giornalisti hanno descritto Ventimiglia, potevano restare qualche giorno anziché filmare e andarsene, descrivendo una situazione da terzo mondo. Riace? Ci si è accaniti contro un simbolo”

Riguardo lo sconfinamento della Gendarmerie a Claviere

 “Mi pare di capire che l’abbiano fatto furtivamente. La gravità c’è tutta. Il fatto che la prefettura poi abbia chiesto immediatamente scusa, anche se parzialmente, mi pare già esplicativo” ha affermato Ioculano.

Rapporto con la Gendarmerie francese

 “Non è sempre facile, ci si convive. –ha affermato Ioculano-. Quella è casa loro e loro si comportano come i padroni di casa. Qui a Ventimiglia questi episodi non sono ancora capitati. Nel 2015 con i minori qualche episodio ci fu, venivano lasciati lì al punto di frontiera e dicevano: questi li prendete voi. Poi ci fu una reazione molto composta da parte della polizia di frontiera italiana che gli disse che non si agisce in questo modo”.

Sulla situazione migranti a Ventimiglia

 “Oggi come presenze siamo più o meno come l’anno scorso. Non c’è più l’accampamento sul fiume, ma i numeri più o meno restano gli stessi. Mi ha dato molto fastidio che alcuni abbiano descritto questa città come se fosse un lager o un posto inospitale. Quando in realtà qui trovano accoglienza decine di migliaia di persone. Venire a fare 2 riprese e per vendere 4 giornali in più descrivere una situazione da terzo mondo non fa onore al giornalismo e alle persone che qui lavorano e ci mettono la faccia. Il sindaco sul tema migratorio non ha alcuna competenza. A me avrebbe fatto piacere che i giornalisti fossero rimasti per più giorni, convivere con le persone che abitano nei campi abusivi e capire quello che può essere l’equilibrio tra la popolazione residente e quella in transito. E’ più facile venire, filmare e andarsene”.

Su Riace

 “Ventimiglia e Riace sono due realtà diverse –ha affermato Ioculano-. La nostra è una zona di transito puro. La gente passa di qua perché c’è la frontiera, non perché vogliono stare qui. A Riace il discorso è diverso. A volte il valore simbolico che può assumere una persona, può avere delle ricadute, come in questo caso in cui ci si accanisce sulla figura di un sindaco che ha fatto il suo e l’ha fatto bene”.