Boom dei Verdi in Baviera. Alfonso Pecoraro Scanio, Presidente della Fondazione UniVerde, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta da Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti, su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano: “L’Italia non è la Germania ma anche noi abbiamo esponenti politici ecologisti, molti stanno nel M5S però subiscono l’azione della Lega. A me hanno fatto la guerra le lobby del petrolio, ad esempio quando hanno deciso di riempire Napoli di rifiuti perché avevo detto no agli inceneritori. Ritorno in politica? Penso ad un movimento fatto da youtuber e instagrammer che si occupino di cose green”
Sul successo dei verdi alle elezioni in Baviera
“I Verdi in Germania sono sempre stati particolarmente presenti, è anche vero che era vietato il partito comunista quindi potevi votare i socialisti o i verdi. Se anche in Italia fosse vietato il PCI, magari i Verdi avrebbero avuto il 10% -ha affermato Pecoraro Scanio-. L’Italia sul tema del cibo c’è, sul tema invece della sensibilità ecologica meno. L’eccezione nei Paesi mediterranei siamo sempre stati noi italiani, siamo stati gli unici Verdi nel sud Europa ad andare al governo. Va anche detto che il M5S e Grillo, che nel 2004 sosteneva i Verdi, sono ecologisti: acqua pubblica, energia sostenibile, ecc… Non viene percepito perché, oltre al reddito di cittadinanza, dovrebbero porre il problema del cambiamento climatico. Loro stanno subendo l’azione della Lega che non ha vocazione ecologista. I miei amici 5 Stelle mi dicevano: potevi fare di più e io gli rispondevo: vedrete quando andrete al governo che non è facile. A me hanno fatto la guerra le lobby del petrolio. Ad esempio quando hanno deciso, insieme ad altri, di riempire Napoli di rifiuti perché avevo detto no agli inceneritori. Lo dicono le inchieste giudiziarie che sono state fatte dopo. Poi gli inceneritori non sono riusciti nemmeno a farli, però l’operazione c’è stata. Usare la leva dei rifiuti per far saltare il governo è efficace, basta bloccare la raccolta per qualche giorno e i cittadini se la prendono col Comune. Qualcuno la usa pure a Roma, è evidente, ci sono responsabilità del Comune ma a volte viene fatto apposta. Il voto in Germania deriva anche dal fatto che c’è sempre un maggiore allarme sul cambiamento climatico. In Italia in parte quell’allarme è coperto dal M5S. Loro in Parlamento UE hanno votato la maggior parte delle volte insieme ai Verdi europei, molto meno con la Lega. Nell’ultima settimana abbiamo avuto il ciclone in Portogallo, cosa rarissima, abbiamo avuto morti a Maiorca e in Sardegna per le alluvioni, ieri morti per alluvione nel sud della Francia. Molti miei ex sostenitori sono diventati parlamentari del M5S. Penso che vadano aiutati quei parlamentari, come la Sen. De Petris e gli ecologisti del M5S e del Pd, anche se loro sono un po’ in difficoltà. Poi che nascano nuovi movimenti ecologisti in Italia può capitare. L’altra grande sfida che io ho lanciato è quella di sostenere le imprese che fanno una serie di prodotti green. Da una parte educazione, dell’altra parte norme che inizino a togliere di torno cose che non vanno bene, come ad esempio le forchette di plastica o i combustibili fossili”.
Ritorno in politica?
“Si può essere protagonisti. Al grande evento della Coldiretti al Circo Massimo ho presentato il grande atlante della biodiversità italiana e quello è un atto fortemente politico. Potrei tornare a livello istituzionale solo se ci fosse un progetto nuovo fatto da giovani, io penso ad un movimento fatto da youtuber e instagrammer che si occupino di cose green. D’altronde la leader dei Verdi in Baviera ha 30 anni”.