Daniele Piervincenzi, giornalista di Nemo, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta da Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti, su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano: “Testata di Roberto Spada? Ha sicuramente dato un’accelerazione all’inchiesta sul clan. Mi aspettava una manganellata ma non la testata. La fortuna è che avevo già il naso rotto più volte, speravo che migliorasse invece è tornato ancora peggio di prima”

Riguardo i provvedimenti contro gli Spada dovuti anche all’episodio della testata di Roberto Spada

 “Un’accelerazione c’è stata, influenzata anche dal clamore mediatico sull’episodio. Detto questo tutto era già preesistente, erano già stati trovati i prestanome e quali erano le case occupate illegittimamente da membri del clan Spada. Ora però vogliamo capire cosa accadrà su tutto il litorale romano, perché c’è molto da approfondire”.

Sull’episodio della testata di Roberto Spada nei suoi confronti

 “La fortuna è che avevo già il naso rotto più volte, speravo che migliorasse invece è tornato ancora peggio di prima. Io in quel caso non volevo sapere nulla rispetto a quelli che erano gli interessi specifici del clan Spada, volevo sapere perché il clan Spada aveva dato il proprio appoggio a CasaPound, in un quartiere multietnico in cui CasaPound aveva preso il 18%. In quel momento lui era formalmente incensurato anche se al centro di un’indagine molto approfondita. Quella cosa dell’appoggio politico a CasaPound l’ha fatto scattare perché noi sospettiamo che ci siano stati dei contatti più che diretti. Quando ho visto che aveva quel manganello in mano, sapevo che prima o poi avrei preso una bastonata, invece alla fine è andata peggio”.

Su Ostia

 “Continuo a frequentare Ostia. L’estate non c’è stata una grande risposta da parte del turismo, però c’è un clima diverso tra gli abitanti. Questo momento l’hanno inizialmente vissuto male, ma adesso credono che ci possa essere un nuovo inizio. Mi dicevano: grazie, però diamo sempre un’immagine di Ostia come se fosse la peggiore di tutte. Però poi hanno iniziato a pensare: abbiamo tracciato una linea e adesso andiamo oltre. Tante brave persone si sono rialzate. L’amministrazione locale non l’ha capita bene quest’occasione. E’ importante proporre Ostia come un posto diverso”. “Io sono un giornalista di strada, a me piace andare in strada e raccontare il Paese –ha concluso Piervincenzi- In quel momento era difficile farlo perché la percezione del mio mestiere era distorta, adesso invece devo dire che mi sta aiutando molto”.