Il Prof. Mario Deaglio, docente di economia internazionale, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta da Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti, su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano: “La legge di mia moglie? In quel momento non si poteva fare diversamente. Pianse per il senso di responsabilità. Le dicevano di tagliare, tagliare ma non bastava mai. A casa non abbiamo ci abbiamo certo scherzato su. Governo gialloverde? Ha capito che c’è un problema di ridistribuzione di reddito ed uguaglianza, detto questo sono incompententi e fanno errori da novizi. L’Europa? I funzionari parlano troppo, non era così ai tempi di Barroso”
Sulla situazione politica
“L’Italia è un laboratorio –ha spiegato Deaglio-. Storicamente lo è stato, purtroppo anche dei fascismi. Poi anche di formule di governo consociative con la Dc e l’opposizione del vecchio PCI. Quindi bisogna guardare con attenzione a quello che accade in questo Paese. Fino alla crisi veniva teorizzato in America che la politica era al servizio dell’economia, adesso invece c’è stata una grossa reazione mondiale che porta a dire il contrario, cioè chiedere alla politica di ridistribuire i redditi. Questo governo ha individuato dei mali reali, per questo ha un consenso di queste dimensioni. Il fatto che questo governo abbia fatto una finanziaria redistributiva è proprio perché ha intuito questo. Detto questo, sono incompetenti perché non hanno avuto un’esperienza precedente e fanno tutti gli errori dei novizi. Avendo detto che l’economia deve passare in second’ordine rispetto alla politica, arrivano a concludere che tanto l’economia è qualcosa che si aggiusta in qualche modo. Poi tutto il resto si aggiusterà, ma non funziona così. Bisogna imparare a fare i conti e i conti non quadrano”. “Lo spread vuol dire più soldi pagati per interessi, bisogna calcolare quanto costerebbe in più rispetto all’anno scorso uno spread sempre a 300 punti. Se rimane a 300 siamo tra i 5 e i 7 miliardi di quest’anno, poi ovviamente ce li portiamo dietro anche per i prossimi anni” ha affermato Deaglio.
Sull’Europa
“Trovo improprie una serie di dichiarazioni dei ministri di Bruxelles, in particolare dei viceministri che danno giudizi che a loro non competono. Il precedente presidente della Commissione Barroso era molto più attento. Invece questi ministri parlano e Juncker se li vede sulle agenzie. C’è troppo protagonismo. Tutti questi parlano sul nulla perché il documento definitivo ancora non c’è”.
Deaglio è marito di Elsa Fornero, cosa pensa della sua legge?
“In quel momento lì, con lo spread che era circa il doppio dell’attuale, in 20 giorni non si poteva fare diversamente. I governi che sono venuti dopo hanno avuto 5 anni per cambiarla, ci sono cose che possono essere migliorate. La cosa importante è che un sistema pensionistico deve essere sostenibile nel lungo periodo”.
Sul pianto della Fornero mentre spiegava la riforma
“Quando è tornata a casa non ci abbiamo certo scherzato, era effettivamente affranta, sentiva il peso di quella responsabilità. Le si diceva di tagliare tagliare tagliare, lei provava a tagliare e le dicevano che non bastava. Alla fine è riuscita a salvare le pensioni da 1400 euro al mese in giù da una serie di tagli che invece si sono fatti sulle pensioni più alte”.