Precari CNR in piazza: “Stabilizzazioni entro l’anno”. Fioramonti: “Impegno solenne”.

Sono scesi in piazza da questa mattina e hanno stabilito il loro presidio davanti alla sede centrale del Consiglio Nazionale delle Ricerche. Sono i lavoratori precari del CNR e, ormai da mesi, chiedono con sempre maggior forza di veder partire le procedure di stabilizzazione promesse a più riprese. L’ultimo in ordine cronologico ad essersi esposto per la stabilizzazione dei precari del CNR e di altri enti di ricerca era stato il sottosegretario all’Istruzione Lorenzo Fioramonti, che verso la fine dell’Agosto scorso dichiarava:

“Negli ultimi giorni abbiamo approvato un decreto qui al Ministero della Pubblica Istruzione, dell’Università e della Ricerca, che ci consente per la prima volta in molti anni di stabilizzare oltre 2.000 ricercatori precari negli enti pubblici di ricerca in Italia. Questo è un risultato storico che abbiamo ottenuto a poche settimane dell’insediamento del nuovo Governo. Negli ultimi giorni, alcuni esponenti del Governo precedente hanno sostenuto che in fondo questa non fosse altro che un’attività già decisa da parte loro”.

“Ma questo non è vero, ma lo sapete perché? Perché gli stanziamenti previsti dal Governo precedente prevedevano un co-finanziamento e delle risorse aggiuntive, che gli enti pubblici di ricerca non avevano. Noi oggi, stanziando €68 milioni, consentiamo non solo di portare a termine un processo iniziato ma mai concluso dal Governo precedente, ma addirittura di fare molto di più: e cioè superare di oltre 2.000 unità la platea di coloro che beneficeranno di questa stabilizzazione. Quindi è un risultato importante, un risultato che non sarebbe stato possibile senza il nostro intervento. Una cosa in più voglio dire: noi oggi scommettiamo sulla ricerca in Italia come volano di una nuova economia in questo Paese”.

In seguito alla registrazione del decreto di cui parlava Fioramonti alcuni mesi fa, riguardante la ripartizione del fondo ordinario per gli enti e le istituzioni di ricerca, e del DPCM inerente le risorse finalizzate alla stabilizzazione, il CNR ha oggi tutti gli strumenti per avviare le procedure di stabilizzazione per circa 1200 precari della ricerca, che devono essere necessariamente assunti entro l’anno corrente pena la perdita dei 40 mln che lo Stato ha stanziato per il superamento del precariato storico del CNR.

“Inspiegabilmente il D. lgs. 75/2017 non trova ancora applicazione e, ad oggi, nessun lavoratore precario del CNR è stato stabilizzato. E’ arrivato il momento, soprattutto a ridosso dell’enorme impegno posto dalla politica, di esigere l’avvio immediato delle procedure e di programmare il reperimento di tutte le risorse economiche necessarie per la stabilizzazione di tutti i 2700 precari CNR aventi diritto”, si legge in una nota dei lavoratori.

E Fioramonti ha provato nuovamente a calmare le acque, cercando di rassicurare i precari attraverso questo comunicato stampa:

“L’impegno di stabilizzare oltre 2.000 precari degli Enti Pubblici di Ricerca è stato preso solennemente da questo governo, che ha subito destinato somme considerevoli, maggiori di quelle che i governi precedenti avevano previsto, vincolandole esclusivamente alla stabilizzazione”, così il Vice Ministro all’Istruzione, Università e Ricerca Lorenzo Fioramonti.

“Comprendiamo l’inquietudine dei precari della Ricerca, illusi da anni di promesse non mantenute, ma assicuriamo che la norma sul salario accessorio, indispensabile al completo utilizzo dei fondi stanziati per la stabilizzazione, verrà inserita in legge di bilancio. Non vi è dunque alcun ostacolo per procedere, né per il CNR né per altri Enti Pubblici di Ricerca, alcuni dei quali peraltro sono già avanti con le procedure di stabilizzazione”, chiude il Vice Ministro.