#Metoo, Luca Giurato è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta da Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti, su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano: “Su Weinstein ha ragione Asia Argento, è un mascalzone, menomale che è nato il movimento Metoo. Mi sono sempre trovato benissimo con tutte le mie partner, di Livia Zaridi sono stato innamorato. Le mie gaffe? Qualcuna era fatta apposta, ma Antonio Ricci non ci cascava. Situazione politica? Il Paese lo vedo male. Quando si è mai visto, anche nei periodi più bui della crisi economica, un conflitto tra la Banca d’Italia, la Corte dei Conti e l’esecutivo? Come si fa a cercare di togliere autorevolezza a certi istituti che sono gli unici ascoltati all’estero!”

Al momento Giurato è ‘infortunato’ a seguito di un incidente domestico

 “Mi sono fatto male nel classico incidente domestico tra i più stupidi, ho inciampato e mi sono fratturato una caviglia. Sono stato operato, il decorso va bene secondo il grande ortopedico, ma va meno bene per me che sto qui a casa in panciolle” ha raccontato Giurato.

Sulle prese in giro per le sue gaffe

 “La satira, la presa in giro è un diritto di chi la fa, purchè stia nella satira, nella correttezza. Da Striscia, a Blob, alla Gialappa’s, è sempre stata una presa in giro molto garbata che teneva conto anche qualche volta estremizzandolo il mio passato e presente di giornalista che, consumando la suola delle scarpe e dandoce sotto, ha raggiunto dei traguardi lusinghieri. In 50 anni di carriera sono passato dai giornali del pomeriggio, ad un grande giornale del mattino, alla direzione del Gr1, al Tg1 e poi bellissime trasmissioni televisive. Qualche volta, siccome la sera mi mancava Striscia la notizia, alcune gaffe le facevo apposta ma col cavolo che riuscivo a prendere in giro Antonio Ricci, mi venivano male. Poi ho riflettuto e ho detto: ma chi te lo fa fa, continua a esse come sei. A volte mi uscivano fuori parole inventate, ma proprio d’istinto”.

Sulle sue co-conduttrici

 “Io sono stato un uomo fortunato, a parte per aver avuto autori molto bravi, ho avuto partner favolose con le quali sono sempre andato d’accordo. Di una sono sempre stato innamorato, Livia Zaridi, ormai dopo 20 anni posso dirlo. A parte questa debolezza personalissima, anche tutte le altre meravigliose. E’ veramente una cazzata quella di litigare tra conduttori, è un’offesa verso i telespettatori, non ce lo possiamo permettere. Come si fa a litigare con la Clerici, con la Saluzzi, con Maggioni, con Capua? Tutte donne straordinarie, belle, intelligenti e capaci. Mi vanto spudoratamente di aver lanciato Eleonora Daniele, che ora sta facendo molto bene. Il pubblico ti segue, ma tutto può vedere tranne che litighi con la tua partner. Ora c’è questo assurdo, con politici e giornalisti super politicizzati che litigano per forza e si devono scontrare per forza perché fa audience. Prima di tutto non è vero che fa audience e anche se fosse che bell’audience quando si urla e non si capisce nulla”.

Sulle molestie sessuali nel mondo dello spettacolo

 “E’ molto triste perché nessuno ha certezze al 100% -ha affermato Giurato-. Nessuno era presente nella stanza in cui Ronaldo stava con la ragazza. Nessuno era lì a vedere le storie orrende di Weinstein. Però credo che Asia Argento, con tutte le sue intemperanze comportamentali, abbia ragione, credo che sia un vero mascalzone che approfitta del suo potere. Anche guardando alla cronaca si vedono delle cose bestiali. Menomale che è nato questo movimento Metoo, almeno confrontiamoci. Io poi sono un filo-donne spudorato”.

Sulla situazione politica

 “Il Paese lo vedo male purtroppo. Dico solo questo: quando si è mai visto, anche nei periodi più bui della crisi economica, un conflitto tra la Banca d’Italia, la Corte dei Conti e l’esecutivo? Come si fa a cercare di togliere autorevolezza a certi istituti che sono gli unici ascoltati all’estero! Gli italiani avevano buoni motivi per non essere soddisfatti dei governi precedenti. Ma oggi la situazione è legata all’economia, ci si chiede di investire nei titoli italiani ma bisogna vedere se questi titoli saranno spendibili. Cerco di ostentare un ottimismo, che comunque non sento. Non vedo bene soprattutto l’avvenire dei giovani”.

Sulla Roma

 “Non me l’aspettavo, ma benissimo. Continuiamo così. Quattro giornate di campionato fa si sarebbe rispolverato il motto dei ragazzi del maggio francese del 68: demandez l’impossible, invece andiamo forti. Non mi faccio illusioni sullo scudetto perché la Juve gioca un altro campionato, ma un terzo posto lo sogno”.