“Questa sentenza è aberrante. Il responsabile dell’incidente che aveva il tasso alcolemico superiore a tre volte il limite consentito ha avuto la stessa pena dei poveri genitori che subiscono anche la beffa di aver perso la loro figlia. E’ sicuramente una sentenza sbagliata.” Così l’Avvocato Domenico Musicco, tra i primi a proporre l’introduzione del reato di omicidio stradale e tra i relatori delle modifiche sul disegno di Legge approvato a marzo del 2016, riguardo l’incidente nel quale perse la vita Aurora di nemmeno due anni, “colpevole” di non essere stata assicurata al seggiolino dai propri genitori; e proprio loro dovranno scontare la stessa pena di chi ha ucciso la loro figlia: secondo l’articolo 589 bis del codice penale infatti, sono tutti colpevoli.

“In Italia, soprattutto al centro sud, abbiamo questa cultura sbagliata di non assicurare i bambini ai seggiolini, di non mettere loro il casco in moto per brevi tragitti… Siamo spesso portati a sottovalutare i rischi della strada, che possono esserci anche per brevi tratti. Questo è un problema italiano serissimo: in confronto alla mortalità zero dei Paesi Scandinavi, noi abbiamo ogni anno sulle nostre strade più di 50 bambini morti per la noncuranza dei loro genitori e purtroppo questo numero continua a crescere. Si sottovaluta la forza cinetica del probabile impatto che vede il bambino diventare una mina vagante ma in ogni caso, tornando a far riferimento all’incidente nel quale perse la vita la piccola Aurora, infliggere la stessa pena dell’assassino ai genitori, i quali nel frattempo hanno la vita distrutta, mi sembra davvero assurdo: alcuni Giudici dovrebbero fare un corso di umanità e buonsenso prima di ogni altra cosa e prima di applicare le leggi. La Giustizia va sempre applicata in maniera corretta poi possiamo parlare di sicurezza e prevenzione nelle strade. Di sicuro queste persone non volevano provocare la morte della figlia e dare loro una pena identica non può essere corretto, il giudice deve vergognarsi! La legge va applicata con senso etico e morale, bisogna conoscere anche la sociologia, la psicologia e la cultura generale prima di diventare giudice, sapere a memoria le leggi non basta e applicarle in maniera così formalistica non aiuta nessuno: né il recupero di quel ragazzo che ha ucciso la bambina né tanto meno i genitori a superare il dolore ma anzi lo aumenterà sicuramente.”