“Vogliamo una società in cui gli esseri umani siano considerati allo stesso modo!” Queste le parole di esordio della Senatrice di Forza Italia Donatella Conzatti, prima firmataria del provvedimento, intervenuta ai microfoni di Radio Cusano Campus per parlare della Commissione bicamerale sulla parità di genere.

“L’uguaglianza deve essere considerata un principio di civiltà, un fatto culturale che deve permeare la nostra società. Come per la commissione europea, anche per l’Italia è giunto il momento di creare una commissione permanente o d’inchiesta che supervisioni tutti i provvedimenti che emanano le Camere affinché nessuno di essi possa nascondere un discrimine legato al genere. Inoltre, secondo il rapporto Ocse 2017, l’uguaglianza di genere non è unicamente un diritto umano fondamentale ma rappresenta un’economia prospera e moderna, che punta ad una crescita sostenibile inclusiva. Le questioni di cui la Commissione si dovrebbe occupare sono in particolare: il divario salariale, l’indipendenza economica delle donne, la povertà femminile, la maternità e la salute, la tratta degli esseri umani e la violenza contro le donne, i servizi all’infanzia e alla famiglia. Se vogliamo rendere effettivo il cambiamento e integrare la dimensione di genere in tutte le altre politiche dobbiamo fare lo sforzo di non inseguire le emergenze, ma di ragionare in termini costruttivi. Gli uomini e le donne sono uguali e come tali devono avere gli stessi identici diritti. Questa sarebbe una Commissione nuova che valuta l’impatto rispetto a un modello di società paritaria di tutte le Leggi che vengono emanate dal Parlamento, quindi una Commissione nuova ed importantissima che si pone come obbiettivo primario di rendere anche la società vivibile allo stesso modo per donne e uomini, cosa che a livello giuridico lo è già  ma nella realtà i dati scientifici dimostrano tutt’altro: c’è ancora una grande gap in molti settori, da quello politico a quello sociale e vediamo che l’Italia è il fanalino di coda dell’Europa. Non siamo brillanti nemmeno nel settore economico: in Italia una donna su due non lavora e non trova appagamento nella propria persona e la questione è molto grave anche perché in questo modo l’economia gira di meno e si aggravano anche i dati riguardanti la maternità. Una donna che lavora sarà più spinta ad avere un figlio, anche perché porterà in casa un altro stipendio oltre quello del compagno e ciò permetterà alla famiglia di avere più possibilità economiche.” Sempre la Senatrice Conzatti: “Questo disegno di legge ha trovato ampio consenso tra tutte le forze di opposizione ma i gruppi politici di maggioranza formalmente non sono disponibili a sottoscrivere un ddl proposto dalla minoranza: stiamo vedendo ora di renderlo un principio valido per tutti, per il modello di società italiana che vogliamo e vediamo a questa provocazione come risponderanno!

I prossimi passi: la calendarizzazione al Senato con conseguente firma, si spera, della maggioranza e parallelamente, stesso iter alla Camera. Ci proponiamo di rendere attiva questa Commissione entro un anno.”