Scuola, ora le risposte: dall’alternanza all’edilizia, i nodi da sciogliere.
“Il ministro Bussetti continua a non dare risposte agli studenti”. Cosi’ Giulia Biazzo, coordinatrice nazionale dell’Unione degli Studenti. “Non e’ possibile- continua la nota- che nel DEF non si voglia investire veramente sull’istruzione e ripensare completamente l’alternanza scuola lavoro, limitandosi invece a mettere delle toppe su un sistema che ha semplicemente dimostrato di fallire. Per una scuola diversa, il 12 Ottobre ci mobiliteremo in tutta Italia”.
“Nella manovra finanziaria non ci sono capitoli di spesa sull’istruzione- prosegue Giulia Biazzo- con una scuola pesantemente sotto finanziata, edifici scolastici pericolanti e mancanza di fondi in ogni campo, si continua con la linea degli scorsi governi di ignorare la scuola nelle leggi di bilancio. Continueremo quindi ad avere percorsi di alternanza a pagamento dove solo gli studenti più abbienti potranno permettersi i percorsi migliori; dimezzare le ore ai licei ed aumentarle agli istituti tecnici e professionali poi non e’ assolutamente una soluzione, l’alternanza non deve essere l’ennesimo strumento con cui si separano come classi sociali diverse questi due indirizzi. Alle dichiarazioni di Bussetti preferiamo proposte reali”, conclude l’Unione degli Studenti.
“Vogliamo nuovi finanziamenti, dall’edilizia all’alternanza al diritto allo studio. Vogliamo che si ricominci ad investire sulla scuola, sul futuro del paese. Il 12 ottobre bloccheremo le città e agiteremo il paese: cambiare è davvero possibile, serve una scossa!” chiosa il comunicato di Rete della Conoscenza, Unione degli Studenti e Coordinamento universitario.
Nel Programma nazionale di stabilità allegato alla Nota di aggiornamento del Def c’è una parte dedicata all’Università ed una dedicata alla scuola. Per quel che riguarda il sistema accademico nazionale è previsto l’allargamento della no tax area e il ripensamento dell’attuale numero chiuso. Riguardo al reclutamento è previsto un piano straordinario di assunzioni dei ricercatori e a misure che favoriscano l’approdo in cattedra dei giovani. Previsto anche un sostegno della didattica online negli atenei.
(fonte DIRE)