Accise carburanti proporzionali all’inquinamento, voucher mobilità sostenibile di mille euro a chi rottama la vecchia auto, sostegno alla mobilità sostenibile finanziati dalle aziende ed enti pubblici per dipendenti e familiari.
Ecco alcune delle proposte lanciate da Legambiente, nell’ambito del convegno Green Mobility oggi a Roma
Queste sono alcune delle proposte lanciate da Legambiente, nell’ambito del convegno Green Mobility oggi a Roma. Tutto questo in virtù della Legge di stabilità 2019, che propone una rimodulazione delle tasse sul trasporto e di favorire un diverso modo di muoversi. Per Legambiente “bisogna avere il coraggio di ripensare il carico fiscale che grava sulla mobilità delle persone e puntare su un’efficace e innovativa rivoluzione urbana. Quest’ultima si chiama green mobility, ed è sempre più sostenibile, alternativa, connessa, condivisa, multimodale, elettrica. In che modo? Orientando le tasse sui trasporti in misura proporzionale all’inquinamento e allo spreco. Non solo, ma anche facendo valere il principio ‘tanto inquino tanto pago’ e incentivando la mobilità sostenibile”.
“Il gettito fiscale del settore trasporto e mobilità ammonta ad oltre 72 miliardi di euro nel 2017. Metà dei quali deriva da accise e Iva sui carburanti. Il restante è ripartito tra tasse sull’assicurazione, l’acquisto, il possesso (bollo), i ricambi e la gestione. Tasse che vanno nella fiscalità generale, che non servono per coprire i costi sociali dei trasporti e delle volte sono perfino ingiuste. Spesso, paga di più chi inquina di meno”.
Le proposte mirano ad iniziare un cambiamento, progressivo ma radicale, del sistema fiscale che grava sui trasporti
“Non ci basta qualche incentivo o qualche autobus elettrico, né vogliamo nuove e altre tasse da aggiungere alle tante che già paghiamo nel settore dei trasporti. Ma vogliamo che si inizi a cambiare, con tutta la progressività possibile, il pesante carico fiscale che grava sulla mobilità delle persone in Italia.” Ha dichiarato Edoardo Zanchini, vicepresidente nazionale di Legambiente. ” Proprio la finanziaria deve diventare l’occasione per spostare la montagna di soldi che gira intorno al trasporto in una chiave trasparente e che incentivi gli spostamenti puliti.
Le proposte che formuliamo mirano ad iniziare un cambiamento, progressivo ma radicale, del sistema fiscale che grava sui trasporti, con l’obiettivo di guardare a quel che desideriamo si realizzi tra 10 o 15 anni. Dalle modalità degli spostamenti (più intermodalità e condivisione dei veicoli e dei viaggi), ai veicoli per trasportare persone e merci (leggeri, emissioni quasi zero, rinnovabili), alla maggior sicurezza (dalle infrastrutture alle coperture assicurative), alle stesse necessita’ di trasporto”, conclude Zanchini.
Inoltre l’energia elettrica per la ricarica in ambito pubblico non deve essere gravata di alcuna accisa
Tra le altre proposte. Agevolazione Iva per la sharing mobility e le flotte aziendali elettriche usate come veicoli in condivisione anche per gli spostamenti privati dei dipendenti. In questi casi la detrazione Iva nell’acquisto o noleggio dei veicoli e’ 100%; incentivo fino a 6mila euro per chi acquista un’auto elettrica (meta’ se plug-in); colonnine di ricarica, incentivo ai privati, locali pubblici, garage, ecc…: detrazione del 50% delle spese in 10 anni come nel caso di ristrutturazioni edilizie.
Inoltre l’energia elettrica per la ricarica in ambito pubblico non deve essere gravata di alcuna accisa. Sul fronte dell’autotrasporto, basta sconti fiscali per la trazione a gasolio; per quanto riguarda la micromobilità elettrica anche questa dovrebbe essere sottoposti a norme assimilate a quelle delle e-bike. Inoltre deve essere consentito il trasporto gratuito sui mezzi pubblici. Per concludere: permettere, a chi usa o possiede un’auto elettrica, di scambiare elettricità in rete; privilegiare, nei trasferimenti statali ai Comuni, i Comuni che si sono dati piani sfidanti, con obiettivi di mobilita’ basse emissioni, elettrificazione, smartless, quartieri ‘car free’, ridisegno spazio pubblico per privilegiare altre funzioni urbane.
Fonte DIRE