Francesco Boccia, deputato del Pd e membro della commissione bilancio della Camera, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano – Dentro la Notizia” condotta da Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano: “Manovra da incoscienti, fatta solo per pagare promesse elettorali. La botta che Salvini e Di Maio pensano di aver dato a Tria l’hanno data a tutti gli italiani, perché se gli investitori internazionali scappano sarà il caos. Non c’è alcun investimento, stiamo parlando di oboli e distribuzione a pioggia di risorse, non ci vedo nulla di diverso rispetto agli 80 euro. Tria ne esce ridimensionato, ma per senso di responsabilità ha fatto bene a non dimettersi. Non so come reagirà l’UE, ma è l’ultima che può parlare. Ermini al Csm? E’ stato eletto dai magistrati. O si ha rispetto della magistratura o non si ha rispetto, non è che si può aver rispetto solo in alcuni momenti e non in altri. Penso che Bonafede abbia avuto una caduta di stile sgradevole e credo che si sia già pentito, se non si è pentito glielo faranno capire i magistrati che lo circondano. Non capisco il pregiudizio a prescindere su Ermini, è come se io avessi il pregiudizio sul legame tra Casaleggio, la piattaforma Rousseau e l’attività quotidiana che fanno i 5 stelle al governo e avrei mille motivi per averli”.

Sulla manovra

 “E’ passata la linea: facciamo altri debiti e facciamoli pagare a chi verrà dopo di noi –ha affermato Boccia-. Non mi scandalizzo se si fa un deficit del 2,4% perché non penso che i vincoli di bilancio siano totem da difendere. Il problema è fare debiti per far cosa? Se si fanno per costruire cose che restano nel tempo ha un senso, se si fanno per dare bonus o per pagare promesse elettorali si fanno dei danni che poi causano problemi che non si affrontano in qualche mese, ma in un decennio. Se Salvini e Di Maio fossero andati in Europa e avessero detto: ‘sforiamo perché c’è bisogno di fare investimenti pubblici’, io penso che nessuno avrebbe potuto dire nulla e nemmeno i mercati avrebbero reagito nervosamente come stanno facendo in queste ore. Se invece pensano di aver dato una botta a Tria facendo quello che vogliono loro, fregandosene dei mercati, il rischio è che la botta che loro hanno dato a Tria poi la ricevano tutti gli italiani dagli investitori che decidono di scappare via dall’Italia. Gli investitori internazionali ci mettono un attimo ad andare via e il danno lo fanno agli italiani, perché oltre due terzi del nostro debito è degli italiani. Se all’improvviso il nervosismo per la fuga degli investitori internazionali si propagherà fino alle nostre case, quando qualcuno andrà da un’assicurazione per liquidare il proprio salvadanaio, o andrà in banca perché vuole liquidare i propri denari, creerà inevitabilmente delle tensioni. Penso che siano stati incoscienti nel non capire che si poteva decidere di forzare le regole, ma provando ad ipotizzare insieme una linea di sviluppo duraturo per il Paese. Il deficit al 2,4% per intervenire a metà sulla Fornero, con un vorrei ma non posso, dando un po’ di soldi e opportunità ad alcuni; per intervenire sulla flat tax perché questa era la propaganda leghista, però non lo si fa sulle persone ma sulle imprese che in realtà una tassa piatta già ce l’hanno: l’ires è piatta, è una sola. C’era bisogno di abbassare le tasse a quelle imprese oppure era meglio abbassare le tasse sul lavoro favorendo sia lavoratori che imprese? Io penso fosse meglio la seconda, invece hanno scelto di favorire gli amici di Salvini. E poi del reddito di cittadinanza, che costerà molto di più, se ne farà solo una parte e non si capisce come. Io penso che tutto ciò contribuisca ad aumentare il caos e la diffidenza di chi investe nel debito pubblico italiano. Non tiferò mai per il tanto peggio tanto meglio come facevano Lega e M5S quand’erano all’opposizione, però deve essere chiaro che di fronte a scelte incoscienti noi reagiremo per difendere il risparmio degli italiani”.

Di Maio dice che spiegheranno ai mercati che questi sono investimenti per far ripartire l’Italia

 “Il problema è che questi non sono investimenti –ha dichiarato Boccia-. Se fossero investimenti sarei d’accordo con Di Maio, ma non sono investimenti. Stiamo parlando di oboli e distribuzione a pioggia di risorse, in alcune misure non vedo nulla di diverso rispetto agli 80 euro. Lo sviluppo si fa con l’occupazione, non si fa con l’assistenza. Le persone preferiscono andare a lavorare e guadagnare di più e questo lo puoi fare se abbassi il costo fiscale del lavoro. Con la decontribuzione diventeremmo un Paese finalmente competitivo, ci vorrebbe qualche anno, ma se chi governa pensa alla prossima campagna elettorale è chiaro che non si va da nessuna parte”.

 Su Tria

 “Tria ne esce chiaramente ridimensionato –ha affermato Boccia-. E’ evidente che da oggi è un ministro con meno autorevolezza. Ma per senso di responsabilità è giusto che non si dimetta, altrimenti l’intensità del fuoco che arde potrebbe diventare un incendio. Spero che nelle prossime ore ci sia senso di responsabilità da parte di tutti, ma prepariamoci a settimane difficili per il nostro Paese”.

Reazioni UE

“Non so come reagirà l’UE, ma è l’ultima che può parlare –ha dichiarato Boccia-. Stiamo parlando dell’Europa di Juncker e della Merkel, un’Europa di destra sulla quale dovrebbero rispondere Berlusconi e Salvini che sono loro alleati. Dovrebbe risponderne Orban che è nato e cresciuto nel PPE. Il centrosinistra ha già dato troppo sangue ad un modello europeo che non c’entra nulla con quello che noi vorremmo. Questa è un’Europa che farebbe rivoltare nella tomba De Gasperi e Spinelli e chi ha creduto ad un altro sogno europeo e noi del PD dobbiamo ripartire da lì”.

 Sulla nomina di Ermini a vicepresidente del Csm

 “Ermini non si è eletto da solo –ha affermato Boccia-. In Parlamento è stato eletto così come altri componenti del Csm, ma poi nel plenum è stato eletto dai magistrati. O si ha rispetto della magistratura, o non si ha rispetto. Non è che si può aver rispetto solo in alcuni momenti e non in altri. Io non giudico le ragioni di opportunità e di stile, resto alle leggi della Repubblica. Ermini è stato votato dai magistrati a maggioranza, poi ognuno tirerà le somme del lavoro che avrà fatto Ermini. Anche Legnini 4 anni fa uscì dai banchi del parlamento e fu eletto vicepresidente del Csm. Penso che Bonafede abbia avuto una caduta di stile sgradevole e poco consona ad un ministro della giustizia, sono convinto che si sia già pentito di quello che ha detto e se non si è pentito glielo faranno sicuramente capire i tanti magistrati che lo circondano nella sua funzione quotidiana di servitore dello Stato. Il Pd non aveva i voti per eleggere da solo un componente del Csm, se è stato eletto è perché i partiti che ora stanno al governo hanno contribuito ad eleggerlo. Se ora si sono pentiti dell’accordo fatto col PD la cosa è pittoresca. Ermini renziano? Non giudico le persone per appartenenze o militanza. Giudicare con il pregiudizio un professionista eletto nelle file del PD soltanto perché va nel Csm non mi sembra giusto. Non capisco il pregiudizio a prescindere su Ermini, è come se io avessi il pregiudizio sul legame tra Casaleggio, la piattaforma Rousseau e l’attività quotidiana che fanno i 5 stelle al governo e avrei mille motivi per averli. Ho dei sospetti, ma non lo faccio diventare un cavallo di battaglia della mia attività politica, dico solo che non avrò mai padroni però non giudico il ministro Bonafede in funzione dei suoi legami con la piattaforma Rousseau e vorrei che lui non giudicasse Ermini per i suoi legami col PD”.