Seggiolini antiabbandono: sono obbligatori per legge, dal 1 luglio 2019 e se il vincolo non verrà osservato scatteranno le dovute sanzioni. Il Parlamento si è detto concorde all’unanimità, la sicurezza e la tutela dei bambini uniscono partiti e persone divisi da ideologie opposte.

Tutto è cominciato dall’esperienza di un papà che, per elaborare il dolore della perdita del proprio bambino, fece partire una petizione online antiabbandono. Fu il precursore di una legge che ha trovato solo consensi. 

Le due funzioni del sistema Remmy

Ne abbiamo parlato a Tutto in famiglia, su Radio Cusano Campus, con Michele Servalli co-inventore di Remmy, dispositivo segnala bebè. “Siamo sul mercato dal 2013 – ha esordito Servalli – il dispositivo si inserisce nella presa accendisigari dell’auto e tramite una centralina leggiamo la tensione della batteria e capiamo se la macchina è accesa o spenta; un’altra parte va sotto la fodera del seggiolino e da lì capiamo se il bimbo è a bordo o no. Il sistema ha due funzioni: la prima ci dice se il bambino deve slacciarsi le cinture, la seconda ci ricorda che abbiamo una persona in auto appena arriviamo a destinazione, svegliandoci dal black out in cui viviamo.”

Seggiolini salvabebè: si riveleranno la salvezza di tanti genitori. Nessuno vorrebbe dimenticare il proprio bambino in auto, ma quando si è troppo stressati capita a tanti di perdere lucidità. “Tutto succede a causa di un blackout del cervello – ha aggiunto Michele Servalli – si conoscono solo casi estremi, in cui si è arrivati al decesso, ma vi sono una serie di altre circostanze di cui i media non parlano.”

Cosa prevede la legge?

La legge prevede “l’obbligo di installazione dei dispositivi fino ai quattro anni, non perché non può succedere anche dopo, ma perché crescendo i bambini possono fare qualcosa.”

Il sistema Remmy, ideato da due papà, è disponibile online, su Amazon, o in alcuni rivenditori specializzati.

 

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