Numero chiuso, Lanteri: “Bene la proposta, ora un atto di coraggio”. Il segretario regionale Ugl Sicilia torna sulla vicenda numero chiuso e sulla carenza ormai cronica di medici.

Prima l’uscita del Ministro dell’Interno Matteo Salvini dal salotto di Porta a Porta: “Stop al numero chiuso a Medicina, la sanità ha bisogno di medici come dell’ossigeno, sono pochi e non è più ammissibile. Se c’è da mettere il numero chiuso che si introduca a Lettere o nelle facoltà umanistiche, da lì forse ne sono usciti troppi”. Poi il parere, allineato e un filo più aderente alle competenze maturate e alla posizione ricoperta, del Ministro della Salute Giulia Grillo: “Stop al numero chiuso, ci si potrebbe ispirare al modello francese”.

In Francia, infatti, la facoltà di Medicina non ha il numero chiuso, ma l’ingresso è libero al primo anno, al termine del quale viene fatta una selezione per verificare chi possa andare avanti. L’intento, spiega il ministro Grillo è quello di attuare “un modello di meritocrazia, democratico e aperto”. La Grillo espone le sue preoccupazioni in merito alla situazione attuale, di continua emergenza della strutture ospedaliere e nei pronto soccorso, dove mancano i medici specialisti. La causa sarebbe da rintracciare in “un’errata programmazione che dura da decenni”.

A raccogliere tutte le preoccupazioni del Ministro della Salute e ad anticiparle, in tempi non sospetti, è il coordinatore nazionale del settore docenza e dirigenza della federazione Ugl università e segretario siciliano della Ugl medici, Raffaele Lanteri, che si esprime così ai microfoni di Open Day, tutti i giorni dalle 16 alle 17 su Radio Cusano Campus:

“Prendiamo atto con soddisfazione che un componente di questo governo abbia preso a cuore il tema della revisione del sistema di accesso agli studi in medicina, raccogliendo il grido d’allarme lanciato a fine agosto sia dalla nostra organizzazione sindacale sia dalle organizzazioni studentesche.”

“Ci piacerebbe che anche il collega di partito della Grillo e di governo delegato all’istruzione ed all’università, Marco Bussetti, prendesse posizione sull’argomento, prendendo spunto da quanto dichiarato dalla Conferenza dei rettori che ha ventilato la possibilità di assorbire da subito il quasi raddoppio dei posti disponibili”.

Lanteri, non più tardi di una legislatura fa, la Ministra dell’Istruzione Stefania Giannini, avanzò con incontenibile entusiasmo il suo favore per l’abolizione del numero chiuso e l’introduzione del modello francese. Se oggi siamo ancora qui a parlarne qualcosa vorrà dire. Perché oggi dovremmo crederci?

“Noi non ci crediamo, lo speriamo fortemente, ce lo auguriamo. Di sicuro non è la prima volta che viene promesso”.

Cosa serve per passare dalle parole ai fatti?

“Mi lasci rispondere così, perché è la risposta più vera che c’è: un atto di coraggio, ecco cosa serve, solo un atto di coraggio”.

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