Cibo, emozioni e ricordi: ne abbiamo parlato a Tutto in famiglia, su Radio Cusano Campus, con la psichiatra Laura Dalla Ragione, autrice del libro “Le mani in pasta”. Come avviene la costruzione del gusto? 

Scegliamo il cibo con la mente o col cuore?

“Soprattutto col cuore, con le emozioni, con il desiderio di stare bene – ha spiegato la dottoressa Dalla Ragione –  la scelta del cibo è determinata dall’emotività. Ad esempio, il comfort food è un cibo che aiuta a scaricare l’ansia anche nei momenti peggiori.”

I momenti in cui mangiamo sono delicati, per questo è necessario che le mamme allattino “senza guardare il cellulare. L’essere umano ha bisogno del cibo, come ha bisogno delle relazioni, e il rapporto con gli alimenti è una relazione – ha sottolineato la psichiatra – i bambini, mentre vengono allattati, hanno bisogno di un contatto fisico con la mamma che lo guarda mentre allatta.”

Cibo e ricatto

Le funzioni del cibo sono molteplici, oltre a quella puramente nutritiva, ce ne sono delle altre puramente psicologiche che vengono utilizzate dal genitore per ricattare i figli, e viceversa. I bambini fanno lo stesso con i genitori, evitando di mangiare. “Mai usare tecniche simili per premiare o punire i bambini, soprattutto in questa fase storica dove per milioni di giovani mangiare è diventato un problema.”

Mangiare e nutrirsi, quali differenze?

Nel libro “Le mani in pasta”, Laura Dalla Ragione spiega che le persone, cibandosi, in certi casi stanno nutrendosi, in altri mangiano: qual è la differenza tra le due azioni? “La fase della nutrizione ha a che fare con aspetti legati alla sopravvivenza fisica, mentre quella dell’alimentazione ha a che fare con l’emotività.” 

Cibo e ricordi: scegliamo specifici prodotti rispetto ad altri anche per i ricordi che evocano. “Il gusto è l’unico dei sensi che rimane inalterato fino all’ultimo giorno della nostra vita, mentre la vista e l’udito si perdono con l’età – ha aggiunto l’esperta – le persone anziane riescono a conservare la memoria col gusto.”

 

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