Il secolo dei giganti. Il cavallo di bronzo (Harper Collins), di Antonio Forcellino, racconta la vita, l’autenticità di Leonardo Da Vinci e gli intrighi politici delle più importanti città italiane. Il volume, il primo di una trilogia, fa luce su uno dei più importanti periodi della storia dell’arte italiana.
Ne abbiamo parlato a Tutto in famiglia, su Radio Cusano Campus, la trasmissione condotta da Livia Ventimiglia e Annalisa Colavito, in prossimità della presentazione del libro, che si terrà a Roma, presso il centro commerciale i Granai, sabato 22 settembre.
Antonio Forcellino, restauratore, prossimo ai festeggiamenti dei quarant’anni di attività, è uno degli intellettuali più rappresentativi d’Italia, porta la bandiera della cultura nostrana nel mondo grazie al suo meticoloso lavoro. Tra le opere restaurate ricordiamo: il Mosè di Michelangelo, l’Arco di Traiano di Benevento, le facciate del Duomo di Siena e del Duomo di Orvieto.
Leonardo Da Vinci
“Ricorrerrà a breve il cinquecentenario della morte di Leonardo Da Vinci che emigrò in Francia, ma i natali sono italiani, dove non ebbe grande successo – ha affermato il prof. Forcellino – il Rinascimento fu il secolo dei giganti, dei politici, delle donne: è stata una stagione di straordinarie vicende umane.”
La stagione del talento
Il secolo dei giganti è stata l’era della “fiducia – ha aggiunto lo studioso – anche i peggiori uomini, come i Borgia, pensavano di poter conquistare premi e riconoscimenti. Leonardo Da Vinci fa cose inaudite, lui è un pittore, fino ad allora aveva fatto pochissimo, ma riteneva di poter fare molto di più. Per questo ottene certi risultati. Tutto avviene in un contesto sociale in grado di riconoscere il talento e il merito. Parlo di talento perché mi piace volare alto, il merito è più una cosa politica. Non riconoscere il talento per una comunità è un peccato mortale, ne abbiamo bisogno tutti.”