Il comitato venditori 18135 è un gruppo nato su facebook che raccoglie famiglie di Roma, unite in un’unica disgrazia: quella di aver venduto una casa con diritto di superficie. Di cosa parliamo nello specifico ce l’ha spiegato la signora Mara, intervenuta questa mattina ai microfoni di Radio Cusano Campus a “un giorno da ascoltare” di Misa Urbano e Arianna Caramanti.

“Dagli anni ’70 le compravendite su edilizia convenzionata avvengono a libero mercato con un unico vincolo: quello di rivendere la casa dopo cinque anni: questo è quello che credevano tutti, dai notai agli avvocati fino agli agenti immobiliari, fino a quando nel settembre del 2015 interviene la famosa sentenza di Cassazione, la 18135, utilizzando una legge del 2011 che ovviamente non era stata mai applicata fino al 2015 dal Comune di Roma: una legge che introduce l’affrancazione, cioè una tassa che si paga al comune per liberare l’immobile dal vincolo di prezzo massimo di cessione. Questa legge viene applicata in maniera retroattiva però, e su immobili venduti anche decenni prima, consentendo all’acquirente di richiedere al venditore la differenza tra il prezzo liberamente pattuito tra le due parti, e il famoso prezzo massimo di cessione, che era ignoto a tutti: questa è una vera e propria truffa!

La vera e propria disgrazia è che queste vicende poi rimangono lettere morte, noi facciamo fatica a farci sentire. C’è bisogno di un emendamento per sanare in qualche modo la nostra vendita, se c’è realmente qualcosa da sanare, perché nell’effettivo non abbiamo fatto niente di sbagliato. Voglio ancora credere a uno Stato di Diritto anche se ad oggi sembra impossibile: l’unica soluzione è andare via dall’Italia che non tutela i propri cittadini.”