Morosini sempre nel cuore: un campo per lui, a Bergamo
L’AIC Associazione Italiana Calciatori ha voluto ricordare Piermario Morosini, morto a Pescara in seguito a un arresta cardiaco durante una tristissima giornata. Come, nel Calcio d’Italia, toccò in un lontanissimo Perugia-Juventus al povero Renato Curi. Con la differenza che il giocatore perugino era un fumatore, e il ragazzo venuto a mancare no. Ma parliamo di due immense tragedie, umane e familiari. E’ intervenuto Poli in rappresentanza degli atleti dello Sport più popolare al mondo, non del più diffuso, perché quello è il Basket, sul piano geografico e planetario.
Sei a Bergamo, ricordiamo il perché.
“Stasera (ieri per chi legge, n.d.r.) inauguriamo un campo, quello della Polisportiva Monterosso, dedicato a Piermario Morosini.
Una Onlus ed un’associazione hanno realizzato questo progetto. Ci racconti l’iter dell’organizzazione?
“Un percorso che è cominciato molti anni fa, appena dopo il tragico evento. La raccolta fondi è stata voluta dai calciatori, in primis, ovviamente anche dai suoi compagni di squadra. Con questi soldi abbiamo rinnovato questo campo, a Monterosso, quartiere dove Morosini era cresciuto anche calcisticamente parlando. Quartiere frequentato da molti ragazzi e ragazze che era stato usurato ed ora è completamente rinnovato”.
L’alto e basso si fonderanno, sempre calcio è.
“La nostra associazione fa anche altro ma ci interessa la cultura del Calcio a tutti i livelli. Non è solo selezione di talento, è anche contribuire a farne un ambiente di crescita culturale, sociale e familiare”.
Il programma della serata?
“Pane e salame. Semplice, come l’iniziativa. Ci ritroviamo a centrocampo, in compagnia del prete perché l’area è di una parrocchia. Ci sarà poi una partita con gli amici di Piermario e la Polisportiva Monterosso”.
La memoria del calcio è affidata agli stessi calciatori, anche attraverso territori più piccoli, tipo un oratorio.
“Noi siamo impegnati a vari livelli. Per Morosini abbiamo organizzato una borsa di studio in suo nome. A Lampedusa, un campo di Campo a 11 è il simbolo dei migranti. Prossimamente a Catania, per i futuri migranti, faremo un altro evento”.
L’AIC è attenta anche alla formazione.
“Sono molti anni che siamo attenti a questo. Il calcio è una professione limitata nel tempo e c’è bisogno di formarsi. Questo vale a tutti i livelli, in tutte le categorie. Stiamo investendo tanto, nella formazione, durante e dopo la carriera dei giocatori. Ovviamente la carriera dei calciatori finisce prima di una pensione di un lavoro, e allora lavoriamo per questo”.