Gli italiani hanno spesso di più per il cibo, e in particolare modo per vino, pasta, frutta e verdura. A rivelarlo un’indagine della Coldiretti. Questo in virtù anche del clima impazzito che ha fatto sparire quest’anno dagli alberi un frutto su quattro.

L’aumento dei prezzi è dovuto ad un anno devastante per l’agricoltura, con danni per un valore di oltre mezzo miliardo

Infatti, secondo i dati Istat, l’aumento dei prezzi è dovuto ad un anno devastante per l’agricoltura, con danni per un valore di oltre mezzo miliardo. Le anomalie climatiche hanno decimato i raccolti, distrutto coltivazioni, abbattuto alberi abbattuti e allagato le aziende. Non solo ma anche l’aumento di frane, smottamenti e alluvioni hanno contribuito a fare del  2018  l’anno più bollente dal 1800.

Ma i disastri ambientali non hanno colpito solo l’Italia. Infatti, anche in Europa il raccolto ha subito un calo. La  siccità ed il caldo hanno “bruciato” la produzione di grano tenero. Quest’ultimo che viene utilizzato primariamente per pane e biscotti ha subito una riduzione del 10% . Invece il grano duro destinato alla produzione della pasta ha subito una riduzione del 4%. Stessa cosa all’estero, dove sono molti i paesi colpiti da una riduzione di raccolto. Fra questi Russia, Ucraina, Stati Uniti, Canada, Australia e Turchia.

Crollo dei raccolti in tutta Europa  anche per quanto riguarda la frutta.  Gelate e grandine hanno reso quasi irreperibili albicocche, susine, pesche e nettarine. In Italia la Coldiretti ha stimato un raccolto di pesche in calo di oltre il 20% nel mezzogiorno e del 15% al nord. Il consiglio della Coldiretti è quello di verificare l’origine nazionale, acquistare prodotti locali che non devono subire grandi spostamenti. Anche comprare direttamente dagli agricoltori nei mercati può essere una soluzione. Non bisogna cercare per forza il frutto perfetto perchè piccoli problemi estetici non alternano le qualità organolettiche e nutrizionali.

L’andamento anomalo di quest’anno con fino conferma purtroppo i cambiamenti climatici in atto che si manifestano con la più elevata frequenza di eventi estremi con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense e il rapido passaggio dal caldo al maltempo. Una situazione che colpisce direttamente le imprese agricole con lo sconvolgimento dei normali cicli stagionali che impatta sull’economia e rappresenta anche una sfida anche per i consumatori che sono costretti a fare i conti con le fluttuazioni anomale nei prezzi dei prodotti che mettono nel carrello della spesa, conclude la Coldiretti.

                                                                                                                                                                                  Fonte DIRE