Francesco Boccia, deputato del Pd, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano – Dentro la notizia” condotta da Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano. Boccia (PD): “Sul Milleproroghe errore goffo di Fraccaro, ma i miei colleghi hanno sbagliato ad occupare l’aula. Conte e Di Maio al mio evento? Nessun inciucio, solo un confronto tra persone che si rispettano. Il Pd non deve trattare la maggioranza come un blocco unico, una cosa è la Lega e un’altra è il M5S che è attento ai temi che dovrebbero stare a cuore al Pd che ho in mente. La frase di Renzi ‘Non vi libererete di me?’ Sarà una minaccia, se riferita al Pd…”
Riguardo la protesta dei deputati del Pd dopo la fiducia posta dal governo al Milleproroghe
“La reazione del Pd non era legata alla richiesta sacrosanta del voto di fiducia –ha affermato Boccia-. Ogni governo decide la strategia che ritiene migliore su ogni decreto. La reazione c’è stata perché sono state calpestate le prassi parlamentari, nel senso che per porre la questione di fiducia è necessario che vi sia l’autorizzazione del Consiglio dei ministri che in realtà non c’era perché hanno utilizzato una vecchia autorizzazione del 24 luglio. Quando si pone la questione di fiducia è necessario farlo sul testo che in quel momento è stato lavorato dal Parlamento. C’è stato un banale errore di Fraccaro, un errore abbastanza goffo, bastava chiedere scusa, sospendere l’aula, convocare il consiglio dei ministri, autorizzare la questione di fiducia e poi tornare in aula. Penso che ci siano stati due errori: uno del governo, perché non si calpestano le prassi e c’è stata un po’ di arroganza nel non ammettere l’errore e non voler tornare indietro. L’altro errore è stato del Pd, perché penso che l’occupazione dell’aula sia stata sbagliata. Io e altri miei colleghi all’assemblea del gruppo di ieri lo abbiamo detto. Noi siamo il Pd, quando Lega e M5S facevano rimostranze fuori luogo nella scorsa legislatura noi le contestavamo. Il Parlamento è di tutti, è la casa degli italiani e va rispettata. Occupare l’aula per il decreto Milleproroghe mi sembra una cosa ridondante e fuori luogo. Io non l’ho fatto, rispetto i colleghi che l’hanno fatto ma vogliamo dire con chiarezza alla maggioranza che con l’arroganza non si va da nessuna parte. Nel merito voteremo contro perché sia sui vaccini che sulle periferie sono arrivate risposte a metà. Abbiamo bisogno di dare agli italiani delle certezze, sui vaccini non possiamo metterci nelle mani di apprendisti stregoni e non possiamo far decidere alla rete se un vaccino è utile oppure no perché è in gioco il benessere dei nostri bambini. Per quanto riguarda le periferie, è stato fatto un pasticcio e io penso che sia compito anche delle opposizioni provare a correggere nel migliore dei modi i provvedimenti che il governo fa”.
Sulle tensioni tra M5S-Lega e Tria per la legge di bilancio
“Se uno guarda il bilancio dello Stato e le promesse elettorali è evidente che non c’è nessuna possibilità che possa esserci compatibilità –ha dichiarato Boccia-. Di qui la reazione di Tria che è stata raccontata dai retroscenisti in queste ore. Il ministro dell’economia ha il bilancio sul tavolo ogni giorno e sa benissimo che se tutte le promesse elettorali fatte dovessero diventare leggi costerebbero tra i 70 e gli 80 miliardi e non ci sono, forse ce ne sono 10-12 e serviranno per disinnescare l’Iva perché questa è una cosa che all’unanimità il Parlamento ha già decretato. Flat tax e reddito di cittadinanza sono due cose in contraddizione. La flat tax aiuta i ricchi, il reddito di cittadinanza costruito bene può essere un contributo al welfare attivo del Paese e su questo la sfida non solo l’accettiamo ma la rilanciamo. Il Pd ha costruito il reddito d’inclusione e potrebbe essere rafforzato, potrebbe essere un terreno di confronto tra noi e i 5 Stelle del potenziamento di questi strumenti di sostegno a chi è rimasto indietro. Questo deve consentire anche al Pd di non trattare la maggioranza come se fosse un blocco unico, perché non lo è. Una cosa è Salvini con Orban e un’altra è l’attenzione sociale del M5S ad alcuni temi che devono essere quelli che stanno a cuore al Pd, almeno al Pd che io ho sempre avuto in mente. Continuare a costruire una guerriglia che metta tutti insieme io penso che sia un errore. E’ necessario disarticolare il fronte e investire sulle misure che riguardano il benessere sociale e la qualità della vita degli italiani. Io penso che da questo punto di vista Lega e 5 Stelle hanno idee opposte, non a caso nel M5S si vedono prese di distanza evidenti da Salvini, come quelle di Fico e Di Battista”.
Il premier Conte e Luigi Di Maio hanno snobbato Cernobbio per andare al DigithOn, la maratona per le idee digitali organizzata da Boccia
“Inciucio? Io ho ringraziato Conte e Di Maio per essere venuti a Bisceglie e aver partecipato a Digithon –ha affermato Boccia-. La politica è chiamata a confrontarsi. Conte è venuto lì, ha ascoltato i ragazzi e ha risposto alle loro domande. Io non so se tutto questo possa essere definito inciucio, penso di no. Penso che tutto questo si chiami confronto tra persone che si rispettano. Io rispetto Conte e Di Maio e penso che questo rispetto sia reciproco. In quel caso ci siamo ritrovati insieme ad ascoltare istanze che secondo me rappresentano l’Italia migliore. Se noi trasformassimo la loro idea in un’idea di Paese probabilmente molte differenze verrebbero meno tra le forze politiche che non credono che tutto si risolva con muri, fili spinati e dazi”.
Sulla frase di Renzi ‘Non vi libererete di me’
“Io scherzando ho detto: sarà una minaccia, se riferita al Pd –ha affermato Boccia-. No, io spero che Matteo colga l’occasione di questo congresso per fare un lavoro che abbiamo fatto tutti negli anni, cercando di dare una mano stando anche a bordo campo. Si può stare anche a bordo campo ed entrare quando serve. Il Pd deve dimostrare di essere una comunità, una squadra. E’ evidente che io ho un’idea della società, del concetto di solidarietà, del concetto di mercato che è diversa da quella di Renzi. Se quel messaggio era diretto alla maggioranza di governo è una sua sfida e va rispettata. Se invece è detta al Pd, gli consiglio di dare una mano e di sostenere le idee del candidato che più rappresenta la sua idea di PD. Se c’è un errore che non va fatto nei prossimi mesi è far sì che l’arroganza superi l’intelligenza e il buon senso, perché molto spesso è successo. Dobbiamo essere semplicemente quelli che siamo sempre stati dalla nascita dell’Ulivo fino alla nascita del Pd, cioè il partito del popolo e il partito di tutti”.