Xavier Jacobelli è d’accordo con Stefano Bandecchi

Interessante approfondimento con il playmaker e capitano di TuttoSport

“Un pericoloso precedente!”

 

La decisione del Collegio di Garanzia del CONI non è andata giù ai tifosi della Ternana, tanto meno al patron delle Fere, Stefano Bandecchi, che ha detto, ai microfoni del Giornale Radio della Rai dell’Umbria: “Dopo un mese e mezzo ti vengono a dire che hai sbagliato aula di tribunale; come minimo devi pretendere di capire come sarebbe andata a finire”. Su Sport Academy, in onda dalle 18 alle 20 su Radio Cusano Campus, Max Cannalire e Ronald Giammò hanno parlato dei mancati ripescaggi con Xavier Jacobelli, direttore del quotidiano Tuttosport.

“Credo che Bandecchi abbia perfettamente riassunto lo stato d’animo della Ternana, così come di Catania, Siena, Pro Vercelli, Entella e Novara. Che sono le sei società costrette ad aspettare la metà di settembre per poi scoprire che i loro ricorsi fossero giudicati inammissibili, dal Collegio di Garanzia. Quello che dovrebbe offrire il massimo delle garanzie, trattandosi della ‘Cassazione dello sport’. Ieri (l’11 settembre, ndr) è andato in scena uno spettacolo surreale, e ci sono due elementi da evidenziare. Primo: è stato sancito un precedente molto pericoloso, ovvero che le regole si possono cambiare in corso d’opera. Secondo: non sono state recepite le istanze di quei sei club che hanno tutti i requisiti per partecipare al campionato di Serie B. Il quale si è autoridotto da ventidue a diciannove senza che il commissario straordinario della FIGC avesse nulla da obiettare, nonostante pochi giorni prima avesse dichiarato l’esatto contrario”.

Il popolare direttore responsabile del quotidiano torinese ha le idee chiare: “La giustizia sportiva una volta era apprezzata per la sua rapidità, oggi le società non ripescate dovranno aspettare il 28 settembre per la risposta del Tribunale Federale. Non si può pensare che tutto debba essere sempre e comunque rinviato; è una cosa totalmente inaccettabile che conferma come questo sistema debba essere spazzato via. Il Consiglio Federale, secondo le norme, non può cambiare il format del campionato a stagione in corso: qui la Lega di Serie B ha fatto tutto in un giorno infischiandosene di tutti quanti”.

Cannalire: “Poco prima di andare in onda ho verificato, con un presidente di una società di Serie D del Lazio, che chi vince i playoff interregionali, pur avendo acquisito il diritto a partecipare alla Lega Pro, deve pagare circa 750.000 euro (tra fidejussione e altre cose). Perché bisogna accettare il concetto di queste cose tra le quali 300.000 € a fondo perduto, se poi la qualità delle commissioni che giudicano il giocattolo calcio non garantisce nulla?”

“Infatti questa è un’occasione più unica e rara, visto che il 22 ottobre ci sono le elezioni del nuovo Consiglio Federale, per sollevare questa e altre questioni che non possono essere più rinviate né tanto meno accettate. Il movimento calcistico deve prendere atto che ai campionati professionistici si debbano iscrivere solo i club che possiedono i requisiti prima dell’inizio della stagione. Mancano i controlli, o questi controlli non funzionano, perché altrimenti vicende come quella del Parma, nel 2014-15, non sarebbero accadute. Adesso vedremo come si svilupperà la questione del ricorso al Tribunale Federale Nazionale, ma è chiaro che il 22 ottobre debba segnare una svolta importante, per il calcio italiano”.

Giammò: “Marotta, il cui profilo è salito alla ribalta nelle ultime ore, può essere l’uomo giusto per la FIGC o sarebbe meglio affidarsi a un imprenditore esterno?”

“Per quello che risulta a noi, Marotta non intende scendere in lizza per fare il presidente della federazione. Escluderei quindi questa possibilità. Credo che nel panorama attuale ci sia un galantuomo, Gabriele Gravina, presidente della Lega Pro, che si è comportato in modo esemplare nella vicenda ripescaggi, difendendo gli interessi del suo campionato a tal punto da rinviare la compilazione dei gironi e dei calendari”.

L’apprezzato responsabile di Tuttosport Jacobelli è deciso, nella sua valutazione: “Secondo me sarebbe l’uomo giusto, per quel ruolo: in testa ha un sistema che non avrebbe mai previsto un episodio così surreale come quello che ha colpito la Ternana”.

A proposito delle Fere, Jacobelli va in profondità, e afferma, in modo determinato:

“La Ternana, peraltro, è una società modello, rifondata dalla nuova proprietà, che annette una straordinaria importanza al suo Settore Giovanile e che ricopre un ruolo sociale e culturale di primaria importanza: tutto questo deve essere tenuto sempre ben presente”.

Cannalire: “Qui parliamo veramente di sottovalutazione della questione. E’  come se uno leggesse Topolino in biblioteca dimenticandosi di opere letterarie che hanno fatto la Storia. Lei ha detto – e io lo sottoscrivo – che Gravina è un galantuomo, ma non vorrei che si stesse ammorbidendo la posizione di Damiano Tommasi, verso altre latitudini…”

“Questo lo scopriremo da qui al 22 ottobre. Alla base dell’insuccesso delle ultime elezioni ci furono intrecci, summit, vertici, intese che poi saltarono all’ultimo. Mi auguro che una figura come quella di Gravina possa trovare il consenso necessario per cambiare strada. E imprimere una nuova storia a una federazione che sul campo ha registrato due fallimenti mondiali e una mancata qualificazione alla fase finale. Nelle prime tre giornate del campionato di Serie A ha giocato il 60,4% di stranieri: è chiaro che il C.T. Roberto Mancini abbia delle difficoltà. Ciò affonda le sue radici in anni di mancati investimenti nei settori giovanili: bisogna programmare per raccogliere i frutti. E per programmare bisogna avere una struttura che non contempli una giustizia sportiva come quella che è sotto gli occhi di tutti”.

Giammò: “La sua opinione sul caso Chievo: 15 punti di penalizzazione nel campionato in corso”.

“Quanto ci voleva, a fare il processo quest’estate? Campedelli non si presentò, vero, ma perché l’udienza venne poi rimandata al 12 settembre? Ad agosto sono andati tutti in ferie, cose da matti: parliamo di una tra le prime dieci aziende – la Serie A – del nostro paese.  Il campionato sarebbe falsato, con quella penalizzazione”.

Giammò: “La Lega ha concesso esclusivamente alla Fiorentina una deroga per utilizzare la fascia di capitano in ricordo di Davide Astori”.

“Meglio tardi che mai: un barlume di buonsenso l’abbiamo registrato. La Fiorentina ha il sacrosanto diritto di ricordare la straordinaria figura di Astori ogni volta che lo desidera e in qualunque circostanza”.

Testo raccolto da Paolo Gaetano Franzino