LAVORO DEL FUTURO. Vi siete mai chiesti come sarà lavorare nel futuro? La robotica, l’intelligenza artificiale e i processi di automazione saranno complementari o sostituiranno l’uomo? Molte analisi, degli ultimi tempi, sostengono che le nuove tecnologie non dovrebbero rappresentare una minaccia per noi lavoratori. Al contrario, dovrebbero migliorarlo e portare cambiamenti significativi nelle nostre vite lavorative.
Come sarà il lavoro del futuro?
Secondo il portale web Cliclavoro.gov.it , possiamo individuare 7 elementi su cui si articolerà il lavoro nei prossimi decenni. Per comodità, li abbiamo sintetizzati così:
- CV: addio ai curricula di carta! Questo documento sarà sempre più elettronico e la selezione del personale potrà essere gestito direttamente da sistemi di intelligenza artificiale su base cloud e protetti da tecnologia blockchain così da rispettare le dovute attenzioni poste dal GDPR.
- Intelligenza Artificiale emozionale: i chatbot in futuro saranno in grado di comprendere gli stati emotivi dei clienti in tempo reale. Attenzione, questo non vuol dire che i chatbot sostituiranno l’approccio umano! Ci sono settori, come quello dei reclami, che richiedono attività umane nella loro gestione.
- Formazione liquida: parafrasando Bauman, parliamo di competenza e non solo conoscenza; quindi la capacità di acquisire nuove abilità, che potremmo definire trasversali. Non solo aver conoscenza di qualcosa, ma imparare a farla grazie a programmi professionalizzanti e personalizzabili dai datori di lavoro.
- Bio-potenziamenti: ovvero tutte quelle attività che saranno gestite tramite microchip e che consentiranno di ottenere ottimi risultati con pochi sforzi.
- Realtà aumentata: l’immersione in nuove dimensioni globali dove tutti potranno interagire con oggetti digitali.
- Robot: interverranno nella forza lavoro ottimizzando le tempistiche. Un esempio? La creazione di un supermarket completamente automatizzato!
- Blockchain: la protezione dei dati personali all’interno delle aziende e delle organizzazioni.
Concludendo, nonostante la tecnologia possa migliorare il nostro modo di lavorare, nessuna macchina potrà sostituire l’uomo nella sua capacità di giudizio, nella creatività, nelle doti e attitudini trasversali in suo possesso. Ergo, le competenze personali sono il vantaggio chiave dei dipendenti. Mentre il valore dell’istruzione consisterà sempre più nell’abilità di insegnare e far acquisire nuove competenze.
***Articolo a cura di Michela Crisci***