Chiusure domenicali dei negozi: Vittorio Sgarbi è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta da Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti, su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano: “E’ una forma di oscurantismo alla Mullah Omar. Io e Di Maio siamo diventati amici, ma lui ha delle visioni infantili e più vicine al mondo islamico che occidentale”

Sgarbi sulla proposta di Di Maio sulla chiusura domenicale dei centri commerciali

 “Questa proposta di Di Maio mi sembra una forma di oscurantismo alla Mullah Omar –ha affermato Sgarbi-. Una società moderna deve essere una società libera e quindi deve offrire diverse opzioni. Dopo le polemiche in campagna elettorale, siamo diventati anche abbastanza amici io e Di Maio, ma lui ha delle visioni un po’ infantili. In America non ci potrebbe essere mai una cosa di questo genere. Se poi lui vuole avere come modelli Teheran o qualche Paese arabo può anche andarci. Non bisogna proibire niente. Anche per quanto riguarda il divieto di fare pubblicità ai casinò, questa visione moralizzante della società è un modello culturale che è lontano dall’occidente. E’ bizzarro che un giovane ragazzo abbia delle visioni islamiche. Può anche darsi che quel mondo abbia qualche vantaggio, eliminando le tentazioni mantiene magari l’umanità più composta. Ma il mondo avanza ed è difficile pensare di fermarlo attraverso le leggi, non mi convince. Fosse per me chiuderei le discoteche, manderei pattuglie fuori dalle scuole per arrestare gli spacciatore, ma se un mondo di gente disperata vuole andare in discoteca non è che posso cambiargli la testa”.

La chiusura centri commerciali potrebbe favorire l’affluenza ai musei?

 “Non tenderei a mettere i due mondi in contrasto –ha spiegato Sgarbi-. Non è che uno va nei musei perché sono chiusi i centri commerciali. Se io mi rassegno al fatto che qualunque coglione, siccome sono chiusi i centri commerciali vada al museo, vuol dire che mi accontento di poco. Nella mia visione comunque il museo è un luogo di accoglienza, in cui mettere anche ristoranti e luoghi di accoglienza”.