Nazionale, Lollo Bernardi la merita. Parola di Gigi Mastrangelo
Suo ex compagno a Macerata e in azzurro, MASTRO parla di uno vincente in campo come dalla panchina
Gigi Mastrangelo, Campione del Mondo e Olimpico con l’Italia, è intervenuto nella trasmissione “Sport Academy”, e ha fatto l’analisi dell’imminente rassegna iridata, che parte domenica a Roma, con la sfida tra Italia e Giappone. L’ex giocatore azzurro ha speso egregie parole nei confronti dell’ex compagno di avventura in Nazionale Lorenzo “Lollo” Bernardi, vincente non solo da atleta ma anche da tecnico, con Perugia.
Che idea ti sei fatto, Campionato del Mondo?
“La nostra Nazionale è molto forte e può fare bene, ripetendo le prestazioni belle che abbiamo visto alle ultime Olimpiadi, e può raggiungere anche la finale. Dipende anche tanto da noi, ma, a differenza di Rio, abbiamo dalla nostra parte il fattore-campo, un po’ come nel Calcio. Giocarla in Italia è una cosa importante perché il pubblico ha sempre risposto bene, e il pubblico ci ha dato sempre una meno e lo farà anche per questo mondiale”.
La Russia è la più forte?
“La squadre forti ci sono: la Polonia, il Brasile, che resta sempre la squadra più efficace: la Russia ha un gioco molto fisico, da sempre, anche se ha dei limiti in più, rispetto alle altre. Per me la compagine più forte è sempre il Brasile, ci ha dato sempre fastidio, tutte le volte che l’abbiamo incontrato. E’ stato sempre la nostra pecora nera. La Russia è cresciuto molto, la Polonia non la vedo così favorita, per la finale”.
Anche se il Brasile ha un paio di acciacchi…
“Tra i brasiliani? Guarda: hanno vinto una finale contro di noi ad Atene, l’unico che giocava era Giba, tutti gli altri erano acciaccati. Ma quando hanno quella maglia addosso si trasformano, sembrano avvelenati. Cosa che non erano nel campionato italiano: in nazionale si trasformano”.
Come mai Italia e Brasile, da decenni, sono sempre ai massimi livelli, costituendo un bipolarismo?
Mastrangelo afferma: “Il campionato italiano è da sempre il più forte, dove sono passati tutti i più forti, fin dagli anni passati. Di conseguenza imparano anche a conoscere i giocatori italiani, assorbendo il nostro gioco e migliorando il loro bagaglio tecnico, e portano nel loro gioco la parte tecnica acquisita. E serve per giocare meglio. Anche se ultimamente il gioco si è velocizzato grazie ai brasiliani, con palle molto spinte vedi Ricardo e Giba, sulla banda avanti e indietro, con l’opposto mancino. Da Atene 1996 in poi ci siamo adeguati un po’ tutti, a un gioco più veloce. Sono due squadre che hanno sempre dominato”.
A un attento analista come te non sarà sfuggito che il trio offensivo a stelle e strisce, Aaron Russell, Matt Anderson e Taylor Sander, sia il più forte del mondo…
“No – dice sorridendo -, non mi sono sfuggiti per niente. Sono grandissimi, li ricordo quando erano più giovani e meno forti, e sono diventati fortissimi, e sono dei pilastri, per la squadra degli Stati Uniti.
Non vogliamo fare paragoni tra le realtà che gestiscono le diverse disciplina o della forzata piaggeria ma se c’è una federazione che ha lavorato sui vivai e su voi, esemplari atleti, con quella del Nuoto, è la Fipav. Entrambe, con grande caparbietà, hanno seguito il lavoro fin dalla base.
“Sono progetti importanti, fatti di anno in anno, portati fino in fondo; è anche la nostra mentalità, e a me fa molto piacere. Perché significa che in Italia si lavora bene, e non solo nella Pallavolo”.
Che effetto ti fa, vedere uno del valore assoluto di Lollo Bernardi, lavorare in panchina?
“Sono sicuro che questa domanda la farai tra qualche anno ossia: Che effetto fa, vedere Mastro da allenatore?”, risponde con grande sense of humour. Poi si fa serio e dice: “Uno come Bernardi dovrebbe allenare la Nazionale italiana. E’ stato il giocatore più forte di tutti i tempi: ha avuto un riconoscimento importante, “Mister Secolo”. Uno come lui dovrebbe allenatore gli Azzurri, ma per tanti motivi. Te ne ho detti pochissimi, oggi…”.
Ma lo hai detto con grande convinzione!
E’ una persona che stimo tanto e che tanto mi ha insegnato, a Macerata, anche in Nazionale: è uno che può dare tanto, e con il nome che ha e per quello che ha fatto e sta facendo nel Volley, si merita, secondo me, una panchina azzurra”.
Due, tre nomi tra gli Azzurri che ci potrebbero regalare questo grande sogno?
“Sono i soliti: Zaytsev e Juantorena, e vorrei inserire un centrale perché credo Anzani. L’ho visto in forma nell’ultima periodo, è uno dei pochissimi centrali capaci di murare. Siccome sto organizzando la Mastro Academy…”.
Le porte sono aperte, all’UniCusano (gli suggeriamo, n.d.r.)…
“Arriverà anche lì perché ai centrali bisogna insegnare qualcosa, a questi nostri ragazzi: a murare, per esempio”.
Come sempre una chiacchierata seria e profonda, ma anche allegra e gioiosa. Questo è, il buon Mastrangelo.