Asili nido: accessibilità, disomogeneità e novità, a che punto è la situazione in Italia? Ne abbiamo parlato a Tutto in famiglia, condotto da Livia Ventimiglia e Annalisa Colavito – su Radio Cusano Campus – con Fosca Nomis, di Save The Children. “I posti disponibili continuano ad essere pochi, e non coprono neppure le richieste che arrivano – ha spiegato Fosca Nomis – continuano a nascere meno bambini e i genitori sono scoraggiati all’idea di andare avanti con la ricerca e l’iscrizione.”
Perché è importante che i bambini vadano all’asilo nido, fin dai primi mesi di vita?
“Perché si acquisiscono competenze che altrimenti si svilupperebbero più tardi – ha spiegato l’ospite in trasmissione – la situazione riguardante le strutture esistenti sul territorio nazionale è disomogenea. A Nord abbiamo regioni più virtuose, come la Valle d’Aosta o il Trentino, a Sud la situazione è più critica, come in Campania, dove soltanto 1 bambino su 100 riesce ad accedere all’asilo.”
Mentre fino a qualche anno fa, in questa stagione le cronache registravano interminabili liste di attesa per l’accesso ai nidi ovunque in Italia, oggi in molti casi le liste sono scomparse, le famiglie hanno rinunciato al servizio pubblico, spesso a causa dei costi troppo elevati.
Gli asili nido esistenti in Italia, dunque, sono proporzionali ai tassi sull’occupazione femminile. “Le regioni dove l’occupazione femminile è più bassa sono quelle che hanno meno servizi per la famiglia – ha sottolineato Fosca Nomis – attraverso gli sili nido i bambini avrebbero maggiori opportunità di sviluppare socialità e crescere. Vorremmo che tutti potessero accedere allo stesso modo, come per la scuola materna: sono anni di sviluppo e crescita davvero eccezionali.”
Esistono associazioni sostitutive?
“Ci sono realtà che prevedono servizi di supporto che vengono messi a disposizione delle famiglie – si è congedata l’ospite – la novità, rispetto all’ampliamento delle opportunità, è data dalla Buona Scuola, che prevede fondi importanti, che dovrebbe essere introdotta da quest’anno e che permetterebbe di ampliare l’offerta delle strutture esistenti.”