Campionati del Mondo di Pallavolo, domenica si inizia a Roma
Russia favorita da prima d’Europa e vittoriosa della Nations League, ma attenzione al Brasile. L’Italia può arrivare al podio
Domenica 9 settembre iniziano i Campionati del Mondo di Pallavolo maschile, che si giocheranno in due città della Bulgaria e in diverse città italiane. Si comincia da Roma, dallo Stadio del Foro Italico, dove si affronteranno l’Italia e il Giappone.
Il tutto nella speranza che il meteo offra una gran bella giornata. Altrimenti il piano di ripiego, con il Palazzetto di Viale Tiziano impegnato per due anni per i lavori di ristrutturazione (si spera), sarebbe quello di trasferire le oltre cinquemila persone tra biglietti venduti e accrediti, nel lontano PalaEur. Non sarebbe una semplice operazione, dovendo passare da Viale dei Gladiatori a Roma Prati, Lungotevere, Testaccio, per arrivare al quartiere del noto impianto dedicato, con frequenza, anche ai concerti.
Venendo all’aspetto agonistico della rassegna iridata la Russia ci arriva con il titolo di Campione d’Europa e squadra prima nella Nations League (che prima si chiamava World League). La squadra allenata da Sergej Shlipanikov è cresciuta molto sul piano tecnico e anche sul piano tattico. E ha un sogno nemmeno troppo nascosto o imboscato: quello di vincere questo Mondiale. Perché la antica Grande Madre U.R.S.S. lo aveva vinto 6 volte, fino al 1982, prima di vedere alcune, tra gli stati che la componevano, sciogliersi. Giocherà bene per tre settimane di fila, fino al 30, giorno di chiusura della manifestazione?
Intanto la Russia dispone del migliore centrale al mondo, Dimitry Muserskiy, il talentuoso giocatore da temere, come del resto l’pposto Mikaylov e il palleggiatore Sergej Grankin, appena insignito dei gradi di capitano. Per i grandi esperti del settore, pur se con un paio di atleti non al meglio della condizione, è più pericoloso il Brasile: la nazionale carioca ha giocato le ultime 4 finali iridate, vincendo nel 2002, nel 2006 e nel 2010, e perdendo 4 anni fa con la crescente Polonia, che è detentrice, del titolo mondiale.
La Seleçao guidata da Renan Dal Zotto ha un grande livello tecnico. A cominciare del capitano, Bruninho, palleggiatore di Modena che si è appena accordato con Civitanova Marche. Vero che non ci sarà Ricardo Lucarelli, ma bisogna fare attenzione ai centrali Souza e Lucas, a Douglas e a Lucas Loh, oltre a William, Eder ed Evandro Guerra.
E l’Italia? I nostri più rappresentativi sono Juantorena e Zaytsev, sperando che facciano il loro il martello Lanza, il libero Colaci e il palleggiatore Giannelli. La squadra di Chicco Blengini sembra equilibrata per poter percorrere la strada almeno fino alle semifinali. Sono troppo lontani, i fasti dei campionati mondiali vinti dal 1990 al 1998. E il pubblico può dire la sua, sul piano del sostegno alla compagine azzurra.
Tra le grandi da prendere con le molle la squadra degli Stati Uniti d’America, che conta sul trio d’attacco più forte dell’universo. Che è composto dagli opposti Aaron Russell, che gioca a Perugia, Taylor Sander, e Matt Anderson. Con loro un grandissimo palleggiatore qual è l’ex Civitanova, adesso a Modena, Christenson e l’efficacissimo centrale Holt. Non ci stupiremmo, a vedere tra le prime 4 la “Stars & Stripes Team”. I volley-men di Speraw hanno giocatori di grandissime doti atletiche e di ottima amalgama.
Cosa dire di chi difende il titolo? La Polonia arriva in Italia con lo schiacciatore Kubiak, il “tre stelle” (Capitano) dei Campioni del Mondo, giocatore da arginare sempre. Con lui il costruttore di gioco è Drzyzga, l’opposto Kurek, i centrali Bieniek e Lemanski senza sottovalutare il martello di prospettiva Szalpuk e Lomacz, tra le novità assolute del panorama internazionale.
Inseriamo la Francia tra le outsider perché la squadra di Laurent Tillie è vero che ha perso la finale con la Russia della Nations League. Ma Ngapeth viene da un infortunio e le sole qualità dei singoli, in testa il libero Grebernnikov, l’opposto Boyer, lo schiacciatore Kevin Tillie, il centrale Le Roux e il capitano-palleggiatore Toniutti, sono una coperta corta.
Insidie che vengono da lontano -Tra quelle che aspirano a diventare mine vaganti l’Argentina guidata da una nostra “vecchia conoscenza”, Julio Velasco, e il Canada, che va in campo magari con dei cambi non all’altezza dei pallavolisti titolari. Ma tra quelli ci sono Sanders e Marshall, Perrin e Maar.
Il Belgio, che ha eliminato dall’Europa l’Italia ai quarti, ha qualche discreto atleta. Pensiamo a Lecat, Van De Voorde, Deroo e Verhees.
Anche la Serbia ha qualche numero, con Petric, il centrale Podrascanin e l’pposto Atanasijevic, che giocano a Perugia, e sono forti. Quindi il bravo palleggiatore Jovovic e Kovacevic. E a guidarla un’altra nostra “vecchia conoscenza”, quello che quando giocava chiamavamo “Uragano” Grbic. Da tenere d’occhio, anche se ha i giocatori contati.
Le altre – Cuba ha poche individualità, per poter ambire a qualcosa di sostanzioso, mentre l’Iran non sembra un’orchestra così puntuale da poter pensare di arrivare lontano.
La Bulgaria, che ospita la rassegna in due siti con l’Italia, non può contare sul bravo Sokolov, out per infortunio, e anche altri hanno “acciacchi”. La Slovenia arrivò in finale europea nel 2015 ma ha le frecce contate, con Cebul, Gasparini e Urnaut.
Tra le comprimarie e le nazionali non capaci di impensierire, per gli organici di cui dispongono, la Cina, l’Egitto, la Cina, la Tunisia, il Camerun, la Repubblica Dominicia e Porto Rico oltre alla Finlandia.