Massimiliano Bruno, regista e attore, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta da Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti, su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano. Ritagliandosi qualche minuto dalla sala montaggio dove sta completando il suo ultimo film, il regista ha rilasciato un’interessante e divertente intervista ai microfoni di Radio Cusano Campus, dove ha parlato di politica e cinema

Quando è cambiato il Paese dal suo film “Viva l’Italia”. “Quel film –ha affermato Bruno-. uscì quando ancora si parlava di centrodestra contro centrosinistra, poi è arrivato il governo Letta che era centrodestra e centrosinistra insieme, come in qualche modo diceva anche il film. C’era una tendenza nel nostro Paese che stava per esplodere e poi si è rivelata nel M5S. Quindi era una fotografia di quel momento storico. In quel film c’era del grillismo latente, inconscio di chi come me leggeva il blog di Beppe Grillo. Io non ho mai votato M5S e non sono di quella famiglia, però in quel momento nel Paese c’era sicuramente un malcontento. C’era la raccolta delle tante verità che poi le persone in malafede chiamano qualunquismo, ma il qualunquismo è il pensiero dell’uomo qualunque che spesso e volentieri è corretto. Quindi raccoglievo in quel film la protesta generale dell’uomo qualunque. E’ stata una specie di elezione a protagonista dell’uomo qualunque. Voleva essere un film di pancia. In questo momento storico invece sento che la problematica è un’altra: smettere di parlare di economia e di regole e iniziare a parlare di cultura. Quello che a certe persone vorrei dire è che il nostro pianeta nasce da un big bang 1 miliardo di anni fa. Il pianeta era una palla di fuoco, poi ha superato le glaciazioni. C’erano animali che oggi non esistono più. Da 13mila anni esistono gli esseri umani, c’è stato l’uomo primitivo, delle caverne. E poi sostanzialmente nell’evoluzione si arriva a Matteo Salvini.”

Sui social network. “La rete va presa per quello che è –ha dichiarato Bruno all’emittente dell’Unicusano-, se una persona che non stimi ti viene a dire che non vali niente tu ci rimani male? No, perché non la stimi. La rete è piena di troll, tutti i partiti hanno i loro troll che, come leggono qualcosa che non va bene, ti demoliscono. A noi è successo con “Every child is my child”, che è un’associazione Onlus che abbiamo messo su insieme ad Anna Foglietta, Paolo Genovese e altri artisti. Abbiamo espresso un giudizio sul caso Diciotti e sotto ci hanno scritto qualsiasi tipo di insulto e di minaccia.  Bisogna parlare di cose che in qualche modo ci facciano risultare più intelligenti, ci facciano essere persone migliori. Oggi il falso argomento in Italia è il problema degli extracomunitari. E’ un finto problema. Sulle prime pagine dei giornali si parla di minchiate, dei vucumprà che non passano più sulle spiagge. Fra poco dovremo parlare di tutto quello che non stanno facendo. Non sono venuti dal Senegal o dal Burkina Faso a costruire il Ponte Morandi, l’ha costruito qualcuno che è italiano”.

 

Riguardo il suo prossimo film “Non ci resta che il crimine”. “E’ un film che mette alla berlina questa modaccia di far vedere in continuazione gente sparata in faccia, Gomorre, Suburre e Romanzi criminali vari –ha affermato Bruno-. Questo genere ‘scrocia’ la cultura. Ho deciso di scherzarci su e prenderli un po’ per il culo. Giallini che ha fatto Romanzo criminale che ha detto? Ha detto ‘Quanto me date?’ –ha scherzato Bruno”.

AUDIO https://www.tag24.it/podcast/massimiliano-bruno-regista-e-attore/