In occasione del settantesimo anniversario della fondazione dello Stato di Israele e a un anno dalla scomparsa di David Rubinger (29 giugno 1924 – 2 marzo 2017), Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, la Comunità Ebraica di Roma e l’Ambasciata di Israele in Italia promuovono una mostra dedicata al fotografo di fama internazionale. La mostra è curata da Edvige Della Valle e ospitata dal Museo di Roma in Trastevere dal 7 settembre al 4 novembre 2018, con i servizi museali di Zetema Progetto Cultura.

La mostra prevede l’esposizione di oltre settanta fotografie in bianco e nero e a colori di dimensioni diverse

Per i possessori della nuova MIC Card – che al costo di soli 5 euro consente a residenti e studenti l’ingresso illimitato per 12 mesi nei Musei Civici – l’ingresso alla mostra è gratuito. La mostra prevede l’esposizione di oltre settanta fotografie in bianco e nero e a colori di dimensioni diverse. Con una particolare sensibilità artistica e umana Rubinger è riuscito, attraverso il suo occhio-obiettivo, a raccontare i grandi eventi della storia contemporanea. Quest’ultimi fatti di persone e di luoghi significativi per la memoria dello Stato ebraico. Alcuni di questi scatti possono definirsi iconici. Ad esempio la celebre fotografia ritraente tre paracadutisti in primo piano ripresi davanti il Kotel (Muro del pianto), il 7 giugno 1967. Quest’ immagine ha contribuito a definire la coscienza nazionale dello Stato d’Israele.

Tutta la produzione fotografica di Rubinger arriva al cuore e alla coscienza delle persone per la forte spontaneità. Evitando ogni artificio egli è stato capace di restituirci immagini reali raccontate nella loro semplicità. Ha fatto una cronaca puntuale dei successi, dei traguardi e delle sfide che Israele ha affrontato in questi decenni, mostrando la verità senza edulcorazioni.

Le opere di Rubinger sono state esposte per la prima volta in Italia nel 2008

Perché la storia è fatta dagli uomini, sembra dirci Rubinger. Infatti, Uomini, donne e bambini comuni sono i soggetti rappresentati. Ma anche personaggi che hanno saputo cambiare il corso degli eventi. Sono queste le persone che il fotografo ha catturato nei momenti di vita privata con particolare sensibilità artistica e umana, da Moshe Dayan a Yitzhak Rabin, da Ben Gurion a Golda Meir. Inoltre, le opere di Rubinger sono state esposte per la prima volta in Italia all’interno della Sala Spadolini del Senato nel 2008 e successivamente, nel 2010, nello Spazio Multimediale S. Francesco a Civitanova Marche.

                                                                                                                                                                                  Fonte DIRE