Agesc (associazione genitori scuole cattoliche): si è concluso da poche ore, al MIUR, l’incontro col ministro Marco Bussetti. Il presidente nazionale dell’associazione, Giancarlo Frare, ha rivolto al ministro un breve discorso, auspicando ‘lo stanziamento di maggiori risorse per le scuole paritarie, per consentire il mantenimento della pluralità di scelta educativa, oltre ad una maggiore inclusione, alla riduzione del peso economico per le famiglie, garantendo al contempo un risparmio notevole per lo Stato, pari ogni anno ad oltre 5 miliardi di euro’.

Il ministro ha chiesto ai rappresentanti dei genitori una visione positiva della Scuola italiana, partendo dalle cose buone e belle che ogni giorno si fanno nelle scuole del Paese. Ha inoltre affermato  che ‘l’apporto dei genitori diventa essenziale in un rinnovato Patto di corresponsabilità tra Scuola e Famiglie. Sono stato dirigente in Lombardia e conosco bene la situazione delle scuole paritarie – ha concluso il ministro – avendone apprezzato qualità e valori’. A fronte degli auspici di AGeSC ha confermato il sostegno del Governo alla scuola paritaria e alla libertà di scelta educativa dei genitori.’ 

La scuola paritaria in Italia

“Il ministro ha voluto valutare le cose positive – ha spiegato il presidente Frare – la scuola paritaria fa risparmiare allo Stato italiano oltre 5 miliardi di euro, possiamo contribuire quindi al rilancio del Paese. Nell’immediato, mi aspetto che per quanto riguarda i PON, aperti a tutte le scuole del sistema d’istruzione, che il ministero, per settembre, metta in campo le regole per rendere effettive anche queste disponibilità finanziare, oltre ai miglioramenti nella prossima manovra finanziaria.”

Agesc: quali preoccupazioni circa il futuro degli studenti e delle famiglie italiane? “La mia preoccupazione è che non venga abbandonata quella parte del paese in condizioni economiche critiche – ha concluso il presidente AGESC Giancarlo Frare – è necessario favorire l’accesso di studenti che appartengono a famiglie con problemi economici.”

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