Maria Giovanna Maglie è intervenuta ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano – Dentro la notizia”, condotta da Gianluca Fabi e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano: “Essere sovranisti è diventato un peccato mortale? Io che sono sovranista sono in tragica compagnia di Dante, Camillo Benso conte di Cavour e Mazzini. No Di Forza Italia? Atteggiamento ridicolo, è stato allievo di Montanelli e al Giornale della famiglia Berlusconi dalla sua fondazione. La questione Foa è un pretesto, la partita è politica”.
In merito alle polemiche sulla nomina di Marcello Foa alla presidenza Rai.
“Se le regole dell’opposizione e del governo valgono ancora, non si capisce perché un nome scelto dal governo debba piacere anche all’opposizione –ha affermato Maglie-. E’ un non senso di una democrazia coatta, trasformata in qualcosa di estremamente vile e inciucista. Questa specie di concerto benefico per cui deve andare bene a tutti è ridicolo. Ricordo che negli ultimi anni abbiamo avuto un colletto bianco della finanza direttamente catapultato in Bankitalia e poi un giornalista membro di club internazionali come Bilderberg, qualche conflitto d’interessi forse si palesava, eppure tutti zitti e tutti buoni. All’improvviso sembra che Foa sia Satana. Vade retro Marcella Foa. Ogni settimana deve andare de retro qualcuno”.
Sul no di Forza Italia a Foa.
“Penso che sia un atteggiamento ridicolo perché se il problema è Marcello Foa, allora si entra nel merito e si dice perché non va bene. Foa è allievo di Montanelli, è al Giornale da quando fu fondato, è stato caporedattore degli esteri per molti anni. Se ti va bene devi spiegare perché. Non lo vogliono perché ha polemizzato con Macron? E’ in compagnia del 90% degli italiani, visto che Macron ci ha chiamato esseri deplorevoli. Essere sovranisti e chiedere che siano sovrani i confini di una nazione è diventato un peccato mortale? Io che sono sovranista sono in tragica compagnia di Dante, Camillo Benso conte di Cavour, di Giuseppe Mazzini e Giuseppe Garibaldi. Capperi, che compagnia incredibile, sono tutti degli ergastolani. Io non arrivo a capire con quale faccia tosta si arrivi a definire il sovranismo un peccato mortale. Questo vuol dire che dall’altra parte ciò che è lecito e che è encomiabile e l’europeismo. Ma bisognerà mettersi in testa che l’UE così come è stata concepita è finita. Il punto è che l’europeismo ideologico dietro il quale si è mascherato a lungo lo strapotere di Germania e Francia si è nutrito di questo spirito antisovranista, trasformando il sovranismo in un peccato mortale. Noi non siamo gli stati uniti d’Europa, provate a toccare alla Germania e alla Francia le loro prerogative, ti sparano addosso come fanno a Ventimiglia. E’ un’ipocrisia strepitosa”.
“Il vero problema è che questo governo avrebbe dovuto, prima di nominare i dirigenti Rai, eliminare con un colpo di spugna la nefasta legge per la quale due terzi della commissione di vigilanza controllano e decidono i vertici Rai –ha aggiunto Maglie-. Chi comanda in azienda è l’amministratore delegato, non è il presidente. Il presidente è in qualche modo un individuo di orientamento culturale. Il punto è quali sono i margini di trattativa e se trattativa si deve fare. Qui si misura lo stato di quel che resta dell’alleanza di centrodestra. E’ evidente che Forza Italia strepita perché vuole qualcosa, una rete e un tg. E bisogna vedere se Salvini manterrà la posizione che ha tenuto finora: non vi do proprio niente perché ci sono le regionali in autunno e poi le europee. La questione Foa è un pretesto, la partita è politica”.
Sull’economia americana che vola.
“Nonostante i risultati, i giudizi su Trump non sono cambiati –ha affermato Maglie-. Quando sei entrato in una spirale di guerra totale, come hanno fatto la tecnocrazia e la stampa americana, è difficile tirarsene fuori, perché hanno imbastito uno stato parallelo (quello del Russiagate, quello dell’Fbi). Non sanno più cosa fare e dove andare. Dall’altra parte c’è l’America che scoppia di salute, ha un 4% di Pil che non accadeva da 14 anni. Ci sono più offerte di lavoro che domande, c’è la disoccupazione più bassa mai registrata tra i neri, gli ispanici e le donne”.