Scuola: la condizione degli edifici scolastici, a poco più di un mese dalla riapertura, lascia desiderare. I dati appena diffusi dal ministro Bussetti fanno sapere che il 62% delle scuole è stato costruito prima del 1976 con il 58% degli edifici scolastici non a norma, con la normativa antincendio e il 53% sotto il profilo dell’agibilità, dimostrano che il tema debba essere preso seriamente in considerazione con risposte adeguate e tempi certi. E’ quanto dichiara Mario Rusconi, presidente ANP-Lazio, che aggiunge: “Il ministro dell’istruzione ha opportunamente annunciato uno snellimento delle procedure burocratiche per garantire interventi celeri da parte degli enti proprietari delle scuole.”
Genitori al corrente
La notizia non è nuova alle famiglie. “I genitori sono al corrente di quanto siano fatiscenti le scuole italiane – ha aggiunto Mario Rusconi – gli studenti delle scuole italiane sono quasi 8 milioni, ci sono situazioni al limite della decenza e della legalità, lo dice il ministri Bussetti. Speriamo non sia una delle tante volte in cui le istituzioni dicono di voler fare delle cose e non fanno niente. Gli insegnanti guadagnano poco, voglio sapere cosa il politico vuole fare.”
Le reazioni al problema sono differenti, da Nord a Sud, evidentemente perché si hanno strumenti diversi. “A Nord c’è grande sensibilità – ha sottolineato Rusconi – a Rovereto, una piccola cittadina, se vedono una crepa nel muro, i cittadini sono capaci di prendere il forcone e andare dal sindaco, mentre a Sud siamo abituati a sopportare fino a quando le cose non finiscono in tragedia.
Le ipotesi di Salvini
E se fosse soltanto un problema di tempo? “La legge prevede che ci siano delle norme da rispettare per gli edifici scolastici – ha concluso il presidente ANP – Lazio, Rusconi – Salvini ha detto che dureranno 50anni, chiederò notizie ai miei nipoti sugli sviluppi e sulle condizioni future della scuola italiana.”