Fangio il primo argentino volante: vinse 5 Campionati del Mondo
raggiunto e superato nei numeri soltanto da Michael Schumacher
Dal mondo dei Motori una delle pagine che apriamo più volentieri è quella che riguarda un argentino di chiare origini italiane, capace di scrivere storie fondamentali, per l’odierna Formula 1. Figlio di emigranti italiani della provincia di Chieti, Juan Manuel Fangio, nacque a Balcarce il 24 giugno del 1911.
A parte la data di nascita che lo accomuna a Lionel Messi, Fangio è stato Campione del Mondo in 5 occasioni: 1951, 1954, 1955, 1956, 1957. Un record, quello de “El Maestro”, raggiunto nel 2002 da Michael Schumacher, che nel 2003 lo supera. Fermo restando che il sudamericano è considerato il più grande pilota di ogni tempo.
In carriera prese parte a 52 Gran Premi vincendone 24 e salendo, complessivamente, 35 volte sul podio. Detiene, inoltre, la più alta percentuale di pole-position: infatti Fangio è partito dal primo posto nel 55, 8% dei Gran Premi disputati. Fangio detiene il record di pilota più anziano a vincere un mondiale. Ha raggiunto l’iride nel 1957, a 46 anni e 41 giorni, esempio raro di longevità.
E’ ricordato per il suo stile di guida preciso e allo stesso tempo spettacolare: ma era soprattutto un gran conoscitore della meccanica essendo stato coinvolto nel settore delle riparazioni fin da ragazzino. Corridore completo, seppe distinguersi anche in competizioni a ruote coperte.
Da ricordare i suoi numerosi piazzamenti alla Mille Miglia, la vittoria alla Carrera Panamericana nel 1954, al Nurburgring nel 1955 e alla “12 Ore di Sebring” nel 1956 e nel 1957.
Dopo l’esordio in Argentina, le scuderie che lo ebbero in squadra furono nell’ordine: Alfa Romeo, Maserati, Daimler Benz, Ferrari. E infine la statunitense Kurtis Kraft.
Nel 1936 e precisamente il 25 ottobre Fangio esordì nel settore dei motori alla guida di una Ford A, precedentemente utilizzata come taxi: partecipò al Premio Circuito de Benito Juarez. Qualificatosi al settimo posto fu costretto al ritiro, causa guasto meccanico, mentre si trovava in terza posizione.
Nel 1939 iniziò a prendere parte a competizioni su strada e fu in una di queste, il Gran Premio Internacional del Norte che Fangio conquistò la sua prima vittoria alla guida di una Chevrolet Coupè.
Nel 1941 trionfò in 2 occasioni: la prima in Brasile nel Premio Presidente Getullio Vargas, la seconda nella Mille Miglia Argentina.
Dopo una lunga sosta per motivi bellici Fangio tornò alle competizioni nel 1946 dove ottenne due secondi posti in corse a ruote scoperte.
Nel 1947 conquistò la prima vittoria alla guida di una monoposto al Gran Premio Città di Rosario. Era pronto, per conquistare l’Europa. E infatti nel 1949 ottenne i successi a Sanremo, a Pau, Perpignan e Marsiglia.
Il 13 maggio 1950 esordì sul circuito di Silverstone alla guida di un’Alfa Romeo 158. Prese parte alla prima edizione del Campionato del Mondo di Formula 1 ma fu costretto al ritiro. Nel secondo appuntamento, a Montecarlo, fu più fortunato: il pilota argentino trionfò davanti alla Ferrari di Ascari e alla Maserati del monegasco Louis Chiron. Riuscendo, grazie alla partenza rapida, a evitare l’incidente che vide coinvolte ben 9 vetture.
Nel 1951 Fangio si aggiudica il primo dei cinque titoli iridati alla guida di un’Alfa Romeo 159. Nelle stagioni 1952 e 1953 fu Alberto Ascari a fregiarsi del titolo ma dal 1954 al 1957 fu un monologo di Fangio.
Da ricordare che proprio nel 1952 Fangio ebbe un brutto incidente sul circuito di Monza. Riportò una frattura a una vertebra cervicale che lo costrinse al riposo assoluto.
Un evento singolare accadde il 23 febbraio 1958, mentre alloggiava all’Hotel Lincoln di L’Avana: venne sequestrato dai barbudos di Fidel Castro che vollero così attuare un’azione dimostrativa di risonanza mondiale. Il sequestro durò poche ore e Fangio venne liberato appena dopo la conclusione ( anticipata) del Gran Premio con le scuse dei guerriglieri, che gli chiesero l’autografo. Dal canto suo “El Maestro” ringraziò i barbudos per avergli impedito di partecipare a un GP molto pericoloso nel frattempo sospeso causa un gravissimo incidente che aveva coinvolto 5 monoposto causando 6 morti e 26 feriti. Per la cronaca il commando era formato da Arnol Rodriguez e Faustino Perez divenuti poi ministri nel rivoluzionario governo castrista.
Dal 1992 che il 5 volte Campione del Mondo accusò seri problemi di salute: dal giugno 1994 era in dialisi e il 31 dicembre dello stesso anno aveva accusato un grave abbassamento di pressione che gii aveva fatto perdere i sensi. Fangio muore il 17 luglio 1995 all’età di 84 anni a causa di un forte attacco di polmonite.
Verrà ricordato per sempre come uno degli uomini simbolo dell’Argentina insieme a Juan Domingo Peron e Diego Armando Maradona.
Persona dal carattere mite era benvoluto da tutti, anche dai rivali, tant’è che uno di loro, l’inglese Stirling Moss, gli ha dedicato una biografia.