Vacanze: 19 milioni di italiani hanno scelto il mese di luglio per riposare, e allontanarsi dalla routine. Lieve crescita rispetto al mese di luglio dello scorso anno. A cosa serve andare in vacanza? Sono maggiori i vantaggi o gli svantaggi? Ne abbiamo parlato a #genitorisidiventa, su Radio Cusano Campus, con Adriano Formoso, psicoterapeuta, psicanalista di gruppo e autore di “Nascere a tempo di rock”. 

La famiglia gruppo cooperativo

“Spesso non c’è famiglia, pur stando nel proprio nucleo d’origine, cioè non c’è condivisione, cooperazione – ha affermato il dottor Formoso – esiste un transfert radiale, ovvero un processo di adattamento gruppale che si viene a creare relazionandosi ad un nucleo di persone. Così, la propria individualità diventa parte del gruppo, dotato di identità singolare. La famiglia dovrebbe contenere quelle individualità che si rappresentano in un’unica identità.”

Vacanze: se intese come momento di reintegro con i propri legami d’origine bisogna stare bene accorti a vivere al meglio questa fase. “Stare in famiglie dove non c’è condivisione – ha sottolineato l’esperto – può diventare un’esperienza disfunzionale. La vacanza con accezione positiva è quel momento dove troviamo intimità, basti pensare ai periodi trascorsi nei villaggi turistici, dove ci sono i club dei bambini e i genitori hanno modo di affidare i figli agli educatori, agli animatori. In queste circostanze è possibile sentirsi in coppia pur stando in luoghi diversi.”

Vacanze: i vantaggi sono risaputi, e sono legati all’idea stessa di “riposarsi, fare cose amene, meno impegnative o di routine. In vacanza si va per piacere, al lavoro per dovere – ha concluso Adriano Formoso – gli svantaggi, per alcuni, possono essere legati ai processi di adattamento faticosi per chi soffre il jet lag. In questo caso il processo di adattamento non è sempre così fluido. Ma anche, se vogliamo fare ironia andare in vacanza coi suoceri può essere poco divertente.”

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