Compiti per le vacanze: uno studente su quattro li copierà, uno su dieci li ha terminati. Questi i risultati di un sondaggio realizzato da Skuola.net, che ha interrogato 5mila studenti di scuole medie e superiori e che ha constatato che la stragrande maggioranza di loro non tornerà sui banchi di scuola con la coscienza a posto. 

Il sistema scolastico italiano

Ne abbiamo parlato a #genitorisidiventa, su Radio Cusano Campu, col dirigente scolastico Maurizio Parodi. “Opero in favore dell’efficacia e dell’efficienza del sistema scolastico che vorremmo accreditare ulteriormente, rispetto a standard di prestazioni abbastanza deludenti – ha spiegato Parodi – il carico di lavoro non permette di godere nemmeno di un breve periodo di vacanza per gli studenti. I compiti per le vacanze una contraddizione in termini.”

Proporre attività meno deprimenti

Col caldo estivo, i ragazzi vorrebbero far tutto tranne che studiare, per questo Maurizio Parodi ha sottolineato che bisognerebbe “svolgere attività maggiormente ricreative, meno deprimenti di quelli che vengono assegnati regolarmente: l’utilità è tutto fuorché dimostrata. In Italia abbiamo settecento insegnanti che non assegnano mai compiti, sono iscritti al nostro gruppo. Loro non assegnano mai esercizi.”

Compiti per le vacanze: sono funzionali a migliorare la preparazione degli studenti italiani? “Abbiamo tassi di analfabetismo scandalosi – ha sottolineato Parodi – a fronte di un carico di lavoro che non ha niente a che vedere con quello delle scuole di altri paesi. Anche in Italia si può fare una scola senza compiti, funziona meglio. I nostri studenti sono i più stressati d’Europa, ed è una condizione che arriva anche in famiglia.”

Come sostituire i compiti per le vacanze? “Con attività creative, più che ammorbanti. Una cosa che si potrebbe fare – ha concluso Maurizio Parodi – ma che non si fa, è far sperimentare la gradevolezza di giochi linguistici, letture condivise. Bisognerebbe far comprendere il gusto di attività cognitive, relazionali, che hanno un approccio ludico alla conoscenza.”

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