Più di quattro italiani su 10  in vacanza acquistano prodotti tipici come souvenir che si classificano come i preferiti nell’estate 2018.

Le difficoltà economiche spingono verso spese utili, come prodotti alimentari

E’ quanto emerge da una indagine Coldiretti/Ixe’ divulgata in occasione dell’assegnazione delle ‘Bandiere del gusto 2018’. “Quest’anno appena il 19% degli italiani torna a mani vuote dalle ferie. Le difficoltà economiche- sottolinea Coldiretti- spingono verso spese utili, con i prodotti tipici come vino, formaggio, olio di oliva, salumi o conserve che vincono su tutte le altre scelte. Al secondo posto tra i souvenir si classificano prodotti artigianali e a seguire gadget, portachiavi, magliette”. L’acquisto di prodotti tipici come ricordo delle vacanze “è una tendenza in rapido sviluppo. Viene favorita dal moltiplicarsi delle occasioni di valorizzazione dei prodotti locali che si è verificata nei principali luoghi di villeggiatura, con percorsi enogastronomici, città del gusto, aziende e mercati degli agricoltori di Campagna Amica, feste e sagre di ogni tipo”.

Sette turisti su 10 in vacanza nel Belpaese  hanno deciso di visitare frantoi, malghe, cantine, aziende, agriturismi o mercati degli agricoltori per acquistare prodotti locali a chilometri zero direttamente dai produttori e ottimizzare il rapporto prezzo/qualità. Il 34% dei vacanzieri consuma pasti principalmente al ristorante durante la vacanza. Invece, il 9% in agriturismi, l’8% in pizzeria, ma più uno su quattro mangia a casa anche. Non manca chi sceglie paninoteche, fast food, cibi di strada e pranzi al sacco. Il risultato è che circa 1/3 della spesa di italiani e stranieri in vacanza è destinato alla tavola. I pasti sono consumati in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi, ma anche per cibo di strada o per l’acquisto di specialità enogastronomiche.

Il buon cibo rappresenta una delle leve strategiche determinanti per tornare a crescere

“L’Italia è il solo Paese al mondo che può contare primati nella qualità, nella sostenibilità ambientale e nella sicurezza della propria produzione agroalimentare. Questo ha contribuito a mantenere nel tempo un territorio con paesaggi di una bellezza unica” afferma il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo.  “Il buon cibo insieme al turismo e alla cultura rappresentano le leve strategiche determinanti per tornare a crescere. Bisogna puntare sulle specificità di un modello produttivo unico che è cresciuto ed ha vinto puntando sui valori dell’identità, della biodiversità e del legame territoriale”.

L’agricoltura italiana – precisa Coldiretti è la più green d’Europa e può contare oltre alle 5056 bandiere del gusto, 294 specialità Dop/Igp riconosciute a livello comunitario e 415 vini Doc/Docg, la leadership nel biologico con oltre 60mila aziende agricole biologiche, la decisione di non coltivare organismi geneticamente modificati (ogm), 40mila aziende agricole impegnare nel custodire semi o piante a rischio di estinzione e il primato della sicurezza alimentare mondiale con il maggior numero di prodotti agroalimentari con residui chimici regolari (99,4%).

Primati che – conclude la Coldiretti – rappresentano una attrazione fatale per i turisti stranieri e hanno permesso di conquistare nel primo trimestre del 2018 il record storico per il Made in Italy agroalimentare nel mondo con le esportazioni che fanno registrare un incremento del 3,3 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, per un valore che sfiora i 10 miliardi.

                                                                                                                                                                                       Fonte DIRE