Decreto dignità, che ne pensa la professoressa Fornero? L’ex ministro del Governo Monti è intervenuta stamattina ai microfoni di ECG, il programma condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio su Radio Cusano Campus.
DECRETO DIGNITA’, PARLA ELSA FORNERO
“Difficile pensare che faccia aumentare i posti di lavoro un insieme di misure che sono restrittive rispetto all’attuale normativa. Questo decreto somiglia abbastanza a quello che avevo fatto io, per la parte che riguarda il lavoro e in particolare il contratto a tempo determinato. Però le cose non sono buone o sbagliate in assoluto, le norme vanno sempre circostanziate. In quel momento, e infatti io fui accusata da Confindustria di aver fatto troppo poco in termini di liberalizzazione del mercato, quella era la cosa possibile.”
BUONE INTENZIONI, MA…
“Le intenzioni sono certamente buone, tutti vorremmo la stabilità in particolare per i giovani, però si tratta di vedere se si riesce a imporla per legge. In questi anni abbiamo visto che liberalizzando di più si ottiene occupazione, anche se è una occupazione senza qualità intrinseca. Non basta la buona volontà dei governanti per avere risultati, tornare indietro dà sempre un messaggio negativo. Bisogna vedere che non ci siano abusi nei contratti a termine, ma lasciare maggiore flessibilità affinché ci siano più opportunità di lavoro”.
DAL DECRETO DIGNITA’ ALLE PAROLE DI DI MAIO VERSO CONFINDUSTRIA
“In generale, le affermazione di Di Maio e Salvini mi sembrano sempre sopra le righe. Da un lato, se fanno qualcosa, anche qualcosa di minuscolo, la descrivono come una svolta storica. Dall’altro c’è l’ingenuità che possa bastare una norma per cambiare una cosa in meglio. Le norme devono vivere nella società. Altrimenti è difficile che abbiano effetti. Il lavoro non si crea per decreto, se gli imprenditori non assumono il lavoro non si crea. Abbiamo sofferto un declino che ha riguardato tutte le categorie, inclusa quella imprenditoriale. Non voglio difenderli, ma la reazione è stata esagerata”.