Bussetti dirigente non rispettava le sentenze: “Diffide e procedimenti penali per tutelare i diritti”.

Dopo una serie infinita di pacche sulle spalle ed un appoggio politico praticamente trasversale ma evidentemente solo formale, il Coordinamento Diplomati Magistrali Abilitati ha dovuto ascoltare le parole del neo Ministro Marco Bussetti, contrario ad una sanatoria e fautore della linea del temporeggiamento: “Il dossier sui diplomati magistrali è il primo che ho approfondito e di cui mi sono occupato, stiamo lavorando alla soluzione ma resta la ferma volontà di rispettare le sentenze”.

Tutto questo dopo aver inserito all’interno del dl dignità un provvedimento che conduce ad una sospensiva di 120 giorni che “consiglia” di rendere esecutive le sentenze di merito con differimento di 4 mesi, per consentire un inizio di anno scolastico senza traumi e nel rispetto della continuità didattica. E quando le sentenze andranno fatte rispettare? Cosa accadrà? I bambini di tutta Italia vedranno le loro maestre sollevate dall’incarico a metà anno?

Abbiamo posto tutte queste domande all’Avvocato Michele Bonetti, da sempre vicino alle sorti delle diplomate magistrali e rappresentante legale di alcune di esse. Avvocato Bonetti, qual è la situazione attuale delle maestre che dallo scorso 28 Aprile fanno sciopero della fame in viale Trastevere?

“Inizio col dire che sono d’accordo con Bussetti quando sostiene che le sentenze vanno rispettate, ricordo al tempo stesso al Ministro, che conosce bene la questione, che il pronunciamento dell’Adunanza Plenaria è un indirizzo che poi, con tutta probabilità, verrà seguito in tutti i giudizi. Anche noi però abbiamo delle sentenze di primo grado, dei provvedimenti che vanno rispettati. Se la vediamo così come deve essere e alla luce del tempo che si è preso il Tar nell’emettere le sentenze di merito, si deve proseguire nell’assegnare le supplenze a tempo determinato e i ruoli a tempo indeterminato, così come gli anni di prova. Se le sentenze vanno rispettate le si deve prendere tutte in considerazione, anche quelle della Corte Europea sui diritti dell’uomo, quella della Corte di Giustizia sui 36 mesi di servizio. Il Ministro ha avuto la possibilità di amministrare un grande ufficio scolastico come è quello lombardo, devo dire con un pizzico di rammarico sulla sua storia personale politica, non ho visto questa attenzione nel rispettare i provvedimenti giurisprudenziali e giurisdizionali che non sempre sono stati immediatamente ottemperati. Proprio su Milano siamo stati costretti a più riprese ad inviare diffide e procedimenti penali per far valere diritti ed interessi. In un paese normale questo non succede”.

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