Agenzia nazionale per la ricerca: dall’annuncio alle perplessità. Bussetti la lancia per snellire il sistema ma già fa discutere.
“Con il mio ministero nascerà l’Agenzia nazionale per la ricerca”. La dichiarazione d’intenti l’ha fatta così come la leggete il Ministro dell’Istruzione Marco Bussetti, durante l’esposizione delle linee programmatiche di quello che sarà e che farà il Miur nei prossimi 5 anni, il tutto dinnanzi alla Commissione Cultura in Senato. Il vento del cambiamento inizia a soffiare, penserà qualcuno, ma il pensiero stesso è destinato a durare come il battito di un ciglio perché chi si giova di una buona memoria ricorda bene come di Agenzia Nazionale per la Ricerca avesse parlato, ormai già 15 anni fa, il gruppo 2003.
Gruppo 2003
Il Gruppo 2003 si è costituito nell’estate del 2003 raggruppando quegli scienziati italiani che lavorano in Italia e figurano negli elenchi dei ricercatori più citati al mondo nella letteratura scientifica, elenchi compilati per le diverse discipline dall’Institute for Scientific Information (ISI) di Philadelphia. Da allora il Gruppo 2003 è andato ampliandosi offrendo la possibilità di aderire a coloro che man mano venivano segnalati nei periodici aggiornamenti degli elenchi ISI.
La comunità scientifica italiana in generale, e il Gruppo 2003 nello specifico, hanno sollevato perplessità e richiesto immediatamente delucidazioni rispetto al seguente passaggio del Ministro Bussetti, dove risultano troppo vaghi alcuni riferimenti sulle ipotetiche modalità di coordinamento o di controllo dell’Agenzia sui diversi enti di ricerca:
Gli Enti Pubblici di Ricerca italiani (EPR) svolgono oggi attività essenziali per lo sviluppo della ricerca e dell’innovazione del nostro Paese. Il modello italiano prevede un sistema estremamente frammentato, scarso coordinamento fra gli enti e un carente coinvolgimento sulle questioni di assoluta rilevanza strategica in materia di politiche per lo sviluppo del Paese. Per coordinare e raccordare strutturalmente gli Enti e Centri di ricerca sarà creata un’Agenzia Nazionale della Ricerca.
E la ricerca universitaria?
Altra grande assente nel discorso di Bussetti è la ricerca universitaria: sarà anch’essa sotto il controllo/coordinamento dell’Agenzia nazionale per la Ricerca? Tutti questi interrogativi hanno spinto il Gruppo 2003, i primi a parlare della necessità di un’Agenzia nazionale per la ricerca nel nostro Paese, ad emettere una nota in cui prendono le distanze dalla proposta del Ministro:
La stampa riporta l’intenzione del Ministro del MIUR Marco Bussetti di istituire una Agenzia Nazionale della Ricerca, che richiama la proposta storica del Gruppo 2003 per la ricerca scientifica. Alcune interpretazioni giornalistiche fanno intendere però che tale Agenzia proposta dal governo dovrebbe svolgere un ruolo di coordinamento unico degli enti di ricerca, ora vigilati da diversi ministeri. In questo caso si tratterebbe di una proposta ben lontana dall’idea originale del Gruppo 2003.
Secondo il Gruppo, infatti, l’Agenzia nazionale della Ricerca avrebbe il compito primario di accorpare e gestire non gli enti, bensì tutti i fondi destinati alla ricerca competitiva: una struttura che dovrebbe essere snella, trasparente e autonoma dalla politica.
Un’Agenzia con questi chiari compiti, insieme a un considerevole incremento dei finanziamenti, sono due condizioni essenziali per il rilancio della ricerca e sviluppo nel nostro Paese.
Il Gruppo 2003 chiederà un incontro con il ministro Bussetti per un chiarimento e la condivisione su questi punti programmatici.
Se è certo che l’attuale panorama della ricerca scientifica nel nostro Paese risulta vasto e frammentato, sembra altrettanto vero che la paventata nascita dell’Agenzia nazionale per la ricerca già parte creando fazioni ed ulteriori divisioni.