Amélie Mauresmo quanto carattere e tecnica, nella vita

come a rete e da fondo campo: una leader nata

 

Amelie Mauresmo è un’allenatrice di tennis e una ex tennista che fu anche numero 1 del ranking WTA. Francese, nasce a Saint-German-En-Laye e si appassiona al mondo del tennis guardando in televisione Noah (1983). Decide quindi a soli tre anni il suo futuro.

Nel 1996 inizia a vincere tornei come “Juniores” e venne nominata dalla federazione internazionale tennis la “giovane dell’anno”. Il professionismo arrivò due anni dopo ed iniziò con il botto: arrivò a giocare la finale dell’Australian Open, uno dei tornei del Grande Slam.

All’epoca la francese era una sconosciuta a quel livello ed era già evidente il suo talento. In questo torneo batté la Davenport, che all’epoca era numero uno al mondo, e perse la finale contro la giovane svizzera Martina Hingis. Come francese solo Mary Pierce era riuscita in precedenza ad arrivare ad una finale nell’Australian Open.

A livello personale dopo questo torneo dichiarò di essere lesbica e questo le causò non pochi problemi con gli sponsor. La Nike e la Dunlop restarono con lei, anche grazie all’appoggio del pubblico francese, non indifferente alla questione. In effetti oltre alla discutibile decisione delle pubblicità c’è da aggiungere che altre stelle del tennis dichiararono in precedenza i loro orientamenti sessuali, senza subire conseguenza alcuna. Billie Jean King e Martina Navratilova, ad esempio, furono, come dire?, “accettate”, in tal senso.
Il primo, grande trionfo successivo giunse nella Fed Cup del 2003, ovvero la Coppa Davis femminile. In finale con gli Stati Uniti trionfò la Francia (4-1) con due punti ottenuti da Amélie Mauresmo, dei quattro totali: gli altri li ottennero Mary Pierce ed Emilie Loit.

Nel 2004 alle Olimpiadi di Atene ottenne la medaglia d’argento e fu sconfitta dalla Henin, altra formidabile giocatrice, di nazionalità belga. Nonostante questa parziale delusione lo stesso anno divenne numero uno del circuito WTA. Soddisfazione doppia perché mai nessuna francese era stata in cima alla classifica dalla sua esistenza (la classifica Wta esiste dagli anni ’70). Particolare il fatto che sia riuscita ad arrivare alla numero uno senza aver vinto uno slam. La stessa cosa successe alla Clijsters nel 2003. In ambito maschile a Lendl (1983) e Rios(1998).

Questo le diede l’ulteriore nomina di perdente. Nomina smentita nel 2005 quando sconfisse la Pierce a Roma, nei Master 1000. Nel 2006 tornò in finale in Australia a distanza di sei anni e si ritrova contro, dall’altra parte della rete, Justine Henin. Stavolta è una rivincita totale per la francese, che vincerà la finale.

A Wimbledon lo stesso anno si ripete la stessa finale di quella che ormai è considerata una rivalità tra due campionesse assolute. Rivince di nuovo la Mauresmo, che conquista quindi due Slam all’interno della medesima stagione agonistica.

A New York, invece, verrà sconfitta dalla russa Sarapova (da non confondere con l’attuale Sharapova) in semifinale. Tuttavia conserverà il primo posto perchè la Henin perderà la finale degli US Open e si procurerà un infortunio in Fed Cup. Lo stesso anno accuserà un problema alla spalla e rischierà di perdere punti preziosi, in classifica. Nel Master di fine anno perderà la finale con la solita Henin, in un match fantastico. Perderà quindi il primo posto che sarebbe stato assegnato alla belga.

Nel 2007 Amélie Mauresmo perde in Australia a inizio del cammino perché ci arriva senza la dovuta forma fisica. Vincerà Anversa per la terza volta di fila e prenderà la “Racchetta d’oro”.

Perde con la Henin a Dubai ed in generale sarà tormentata da problemi fisici. Si ritira due anni dopo, a soli 30 anni. Con il gesto tecnico del rovescio ad una mano, per il tennis femminile, e il grande gioco a rete, è stata sicuramente tra le migliori e più talentuose tenniste di sempre.

Proprio la sua rivale Henin, anch’essa avrebbe smesso di giocare giovanissima,  è paragonabile a lei, in quanto a talento puro.

Come allenatrice la Mauresmo ha guidato Andy Murray dal 2014 al 2016 ed è stata la prima tecnico donna di un top 10 delle classifiche ATP.