Femminicidi: è aumentato il numero delle donne abusate nei primi sei mesi del 2018, e da subito è possibile iscriversi all’iniziativa gratuita proposta da Bioequilibrium per acquisire maggiore rispetto di se stesse. Ne abbiamo parlato a #genitorisidiventa, su Radio Cusano Campus, con Paola Vinciguerra. “Bisogna aiutare le donne che hanno relazioni con partner ossessivi e possessivi, capici di tutto – ha detto il responsabile trainer di Bioequilibrium – dobbiamo sentirci in diritto di rompere lo schema della famiglia.”

Rispettarsi

Femminicidi, avere una diversa considerazione di sé può favorire relazioni più sane? “Abbandonare una persona che poi ti accorgi essere anche malata può causare sensi di colpa – ha aggiunto Vinciguerra – per questo bisogna aiutare la gente a rispettarsi di più. Tutto questo riguarda anche gli uomini.”

Una relazione matrimoniale sana

“Una relazione matrimoniale, o non matrimoniale – ha spiegato Paola Vinciguerra – sana, è data due individui che mettono in campo le loro forze. Il concetto di parità non prevede che uno dei due prevalga sull’altro, è un concetto di insieme. Se questo non accade la coppia è disfunzionale.”

L’iniziativa gratuita Bioequilibrium

Per contrastare il fenomeno dei femminicidi, e aiutare le donne ad una maggiore considerazione di sé, Bioequilibrium ha messo in piazza, “come da abitudine, una iniziativa gratuita destinata a chi si rende conto di essere succube, dipendente, impaurita dal partner. I corsi dureranno tutto l’anno, le iscrizioni sono aperte, si partirà da settembre, si terminerà a luglio 2019. Ci incontreremo il giovedì alle 18.”

“Affermare la propria libertà è possibile – ha concluso l’esperta – laddove vi sono relazioni di sottomissione inviteremo a cambiare strada. Bisogna migliorare il rapporto di fiducia con noi stessi e pretendere rispetto.”

Gli abusi e le violenze possono manifestarsi in tutte le relazioni che intratteniamo, non solo in quelle sentimentali. Il fenomeno dei femminicidi è soltanto la punta dell’iceberg di un sistema di rapporti da rivedere.

Ascolta qui l’intervista integrale