Non sempre nove mesi sono sufficienti a dirsi pronti ad accogliere una persona nuova e diventare famiglia. “La preparazione al parto comincia quando una coppia decide di avere un figlio – ha sottolineato l’esperta – la gestazione non riguarda soltanto il bambino, come sosteneva Stern, a nascere è anche una madre e un padre. Durante l’attesa sia la donna che l’uomo si pongono interrogativi rispetto al tipo di figli siano stati.”

“Quando due persone si incontrano hanno un background e una educazione diversi – ha detto Alessia Aloi – per questo è necessario parlare e capire quale impostazione educativa si vuole dare e come cercare un buon equilibrio tra le due esperienze. Tutto questo è possibile soltanto attraverso una buona relazione comunicativa nella coppia.”

Le donne, cambiando, fisicamente, dovrebbero sviluppare il sentirsi, ovvero dovrebbero prestare attenzione alle proprie sensazioni fisiche. “Il sentirsi può essere sviluppato attraverso esercizi di mindfulness, sentirsi durante il travaglio significa ascoltare musica, può accadere anche stando il posizioni confortevoli – ha aggiunto la psicologa Aloi. Il sentirsi è un modo per mantenere un profondo senso si connessione col proprio corpo e col proprio bambino.”

Altra strategia funzionale, adottata da molte mamme e coppie, per prepararsi al parto è seguire dei corsi. Qui è possibile confrontarsi con tutte le figure sanitarie. “Ognuno porta competenze ed esperienze utili alla coppia – ha concluso Alessia Aloi – sono percorsi che aiutano i futuri genitori ad attenuare quel senso di incertezza e preoccupazione che si provano al momento dell’attesa.”