Disturbi alimentari e sistema emozionale: come scegliamo i cibi che mangiamo? Perché in Italia il problema dell’obesità infantile e adolescenziale è così grave? “Siamo il primo Paese europeo per obesità. In alcune regioni italiane, come la Campania, la Puglia, la Basilicata, abbiamo il 35% dei bambini obesi. Queste sono le zone dove si mangia meglio e sano”, ha affermato Laura Dalla Ragione, psichiatra e autrice del libro “Le mani in pasta”.
Come mai i bambini più a rischio sono meridionali?
Incredibile, ma vero, anche a Sud, “si è passati da un’alimentazione normocalorica ad una cucina fatta di alimenti elaborati, molto raffinati. In passato i bambini si muovevano, andavano a piedi a scuola, giocavano in strada, oggi trascorrono molto tempo ai videogiochi. Questi sono i fattori che hanno contribuito all’aumento dei disturbi alimentari”, ha aggiunto l’esperta.
Obesità: come fare prevenzione?
“I bambini ci vengono portati già obesi. Il sovrappeso trascurato può diventare obesità, bisognerebbe sempre calcolare bene i pesi giusti a seconda dell’età, dell’altezza e attenersi a quella.”
Disturbi alimentari: qual è la funzione dei genitori nella costruzione del gusto?
E’ indubbia l’importanza della famiglia nella costruzione del gusto e nell’attribuire un certo valore culturale ai cibi. Tutto passa dal cervello, che è l’organo dove avviene l’elaborazione del sapore, e tutto è collegato alla nostra cultura di provenienza. Le famiglie “costruiscono il gusto nei primi sette anni di vita dei bambini, per questo dovrebbero esporre tutti i cibi ai figli, così da metterli nella condizione di scegliere a seconda del piacere degli alimenti. La scelta e la condivisione dei cibi è parte della vita emotiva dei bimbi”, ha spiegato Laura Dalla Ragione.
E’ giusto, quindi, definire i disturbi dell’alimentazione “disturbi delle emozioni, e appartengono ai bambini che presentano una paura di stare al mondo e crescere. I disturbi alimentari, oggi, sono le nuove forme di depressione e vengono manifestati col cibo. Attenzione: mai usare il cibo come premio o privazione! Preparare da mangiare è un atto d’amore, bisogna condividerlo coi figli.”