Mare, estate, tempo di vacanze: per quali buone ragioni portare i bimbi in spiaggia? Perché gli psicologi ritengono terapeutici i luoghi dove c’è acqua? Ne abbiamo parlato a #genitorisidiventa, su Radio Cusano Campus, con Bruno Casinghini, psicologo e psicoterapeuta, che ha subito affermato: “Siamo pesciolini e associamo luoghi di mare, o dove c’è acqua, al liquido amniotico. Il mare è vita, rappresenta l’emozione più profonda. Il blu e l’azzurro sono i colori dell’inconscio.”

Breve storia di un parto in acqua

L’esperto Casinghini è solito associare concetti di psicologia ad esperienze di vita realmente vissute e anche stamani, durante l’intervento radiofonico, ha ricordato il parto di una donna che ha visto suo figlio seguire il fluire dell’acqua dopo il taglio del cordone ombelicale: “Una volta hanno fatto partorire una signora in acque pulitissime, dopo il taglio del cordone suo figlio sembrava un pesciolino che hanno dovuto fermare. Le acque di questo luogo seguivano quelle del mare, è stato emozionante osservare come il feto seguitava a vivere nell’acqua in cui si trovava: siamo pesciolini volanti. Nell’utero materno, nel liquido amniotico, ci siamo sentiti sospesi e abbiamo avvertito un senso di protezione.”

La paura dell’acqua

Mare: non piace a tutti, c’è gente che teme l’acqua, non ha mai imparato a nuotare, perché? Esisterebbe un legame importante tra le paure che proviamo quotidianamente e il timore di immergersi in acqua. “E’ tutto collegato alla vita fetale”, ha osservato Casinghini. “C’è un forte collegamento con la madre. In acqua, al mare, ci dobbiamo donare per nuotare, dobbiamo avere fiducia. Chi ha paura dell’acqua è una persona che non si fida. Se non hai paura, in acqua, riesci ad andare a fondo anche nelle relazioni, nella vita di tutti i giorni.”

I benefici e le paure collegate al mare, o ai luoghi con presenza d’acqua, sono collegati all’infanzia e al contatto materno.

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